Pozzo nero

L'interno di un antico pozzo nero in Slovacchia

Un pozzo nero è una sorta di vasca interrata nella quale vengono temporaneamente raccolte le acque nere e le materie di rifiuto degli scarichi di un'abitazione o di un complesso residenziale[1][2]. Viene solitamente impiegato nelle vicinanze di case singole e villette che non possiedono un impianto di fognatura collegato alla rete di scarico pubblica[1][2][3], e deve essere svuotato periodicamente mediante carribotte a pompa[4]. La frequenza dello spurgo dipende sia dalla capacità del pozzo sia dall'intensità di utilizzo degli impianti di scarico domestici[3]. A differenza delle fosse settiche, i pozzi neri non sono dotati né di condotta di efflusso né di dispositivi di depurazione per lo smaltimento dei fanghi fecali[3].

Le pareti del pozzo sono in muratura dello spessore di circa 40 centimetri, e sono intonacate con malta cementizia per assicurarne l'impermeabilizzazione. Il fondo in calcestruzzo, a cui viene data una forma a scodella per facilitare le operazioni di spurgo, ha uno spessore di almeno 20 centimetri nella parte centrale. Il pozzo è sormontato da una calotta sferica con botola centrale ricoperta da un chiusino di pietra, che evita l'espandersi delle esalazioni[1][4]. I pozzi neri sono costruiti solitamente con una capacità di circa 0,50 metri cubi per persona, un diametro tra i 2 e i 4 metri e una profondità che varia tra i 4 e i 6 metri[4].

  1. ^ a b c Curcio, 1978, p. 3921.
  2. ^ a b pózzo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 marzo 2019.
  3. ^ a b c Scarabelli, 2005, p. 35.
  4. ^ a b c Astrua, 1995, pp. 401-402.

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