Prato comune | |
---|---|
Piazza del Duomo (Centro storico) | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Prato |
Amministrazione | |
Sindaco | Ilaria Bugetti (PD) dal 10-06-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 43°52′50.93″N 11°05′47.62″E |
Altitudine | 61 m s.l.m. |
Superficie | 97,35 km² |
Abitanti | 198 742[2] (30-6-2024) |
Densità | 2 041,52 ab./km² |
Frazioni | (vedi sezione) |
Comuni confinanti | Agliana (PT), Calenzano (FI), Campi Bisenzio (FI), Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Quarrata (PT), Vaiano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 59100 |
Prefisso | 0574 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 100005 |
Cod. catastale | G999 |
Targa | PO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona D, 1 668 GG[4] |
Nome abitanti | Pratesi[1] |
Patrono | Santo Stefano |
Giorno festivo | 26 dicembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Prato all'interno dell'omonima provincia | |
Sito istituzionale | |
Prato è un comune italiano di 198 742 abitanti[2], capoluogo dell'omonima provincia in Toscana.
È la seconda città della Toscana per popolazione dopo Firenze[5], e la terza dell'Italia centrale. Fino al 1992, anno della costituzione dell'omonima provincia, fu il comune non capoluogo di provincia più popolato d'Italia.
La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo.
Nell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del mercante Francesco Datini, ma è nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale, che ne fa ancora oggi uno dei distretti più importanti a livello europeo.
La città vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che inizia dagli Etruschi per poi ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l'apice con il Rinascimento, quando hanno lasciato le loro testimonianze in città artisti come Donatello, Filippo Lippi e Sandro Botticelli.
I famosi cantucci, tipologia di biscotti prodotti per la prima volta a Prato durante il Medioevo, vengono ancora prodotti dai panettieri locali.
"A Prato, dove tutto viene a finire: la gloria, l’onore, la pietà, la superbia, la vanità del mondo", Curzio Malaparte in "Maledetti toscani".[6]