Prayut Chan-o-cha

Prayut Chan-o-cha
ประยุทธ์ จันทร์โอชา

Primo ministro della Thailandia
Durata mandato30 settembre 2022[1] –
22 agosto 2023
MonarcaVajiralongkorn
PredecessorePrawit Wongsuwan
(ad interim)
SuccessoreSrettha Thavisin

Durata mandato22 maggio 2014[2] –
24 agosto 2022
MonarcaBhumibol Adulyadej
Vajiralongkorn
PredecessoreNiwatthamrong Boonsongpaisan
(ad interim)
SuccessorePrawit Wongsuwan
(ad interim)

Ministro della Difesa
Durata mandato10 luglio 2019 –
22 agosto 2023
Capo del governose stesso
PredecessorePrawit Wongsuwan
SuccessoreSutin Klungsang

Leader del Consiglio nazionale per la pace e per l'ordine
Durata mandato22 maggio 2014 –
16 luglio 2019
Predecessorecarica istituita
Successorecarica abolita

Comandante in Capo del Reale esercito thailandese
Durata mandato1º ottobre 2010 –
30 settembre 2014
PredecessoreAnupong Paochinda
SuccessoreUdomdej Sitabutr

Dati generali
Prefisso onorificoeccellenza
Partito politicoPalang Pracharat 2019-2022 (non come membro ufficiale)
Ruam Thai Sang Chart dal 2023
Titolo di studioLaurea in Scienze
UniversitàRegia Accademia Militare Chulachomklao
ProfessioneMilitare
FirmaFirma di Prayut Chan-o-cha ประยุทธ์ จันทร์โอชา
Prayut Chan-o-cha
il Generale Prayut Chan-o-cha in uniforme
NascitaNakhon Ratchasima, 21 marzo 1954
Dati militari
Paese servitoThailandia (bandiera) Thailandia
Forza armata Reale esercito thailandese
Unità21º reggimento di fanteria
Anni di servizio1972-2014
GradoGenerale
AzioniColpo di Stato in Thailandia del 2014
Comandante diReale esercito thailandese
(comandante in capo 2010-2014)
Capo di stato maggiore del Reale esercito thailandese
1ª Armata
2ª Divisione di fanteria
"fonti nel corpo del testo"
voci di militari presenti su Wikipedia

Prayut Chan-o-cha (in thailandese ประยุทธ์ จันทร์โอชา, a volte translitterato Prayuth Chan-ocha; Nakhon Ratchasima, 21 marzo 1954) è un politico e generale thailandese. È stato primo ministro della Thailandia dal 2014 al 2023, e si è ritirato dalla vita politica dopo la nomina del suo successore Srettha Thavisin.[3]

Comandante in capo del Reale Esercito Thailandese dall'ottobre del 2010, guidò il colpo di Stato militare del 22 maggio 2014 che pose fine al governo ad interim di Niwatthamrong Boonsongpaisan. Due giorni prima aveva assunto il comando del Consiglio nazionale per la pace e per l'ordine, la giunta militare che prese il controllo del Paese dopo il colpo di Stato. Il 23 maggio si auto-proclamò primo ministro ad interim[4] e il 21 agosto 2014 fu eletto primo ministro dal nuovo Parlamento nominato dalla giunta e composto principalmente da militari.[5][6]

Il suo governo promosse la contestata Costituzione del 2017, che aumentò il potere dei militari nelle istituzioni e del nuovo sovrano Vajiralongkorn. Rimase primo ministro anche dopo essere andato in pensione e in seguito la carica gli fu confermata dopo le altrettanto contestate elezioni del 2019, appoggiato dal nuovo partito filo-militare Palang Pracharat di cui non fu membro.[7] Nonostante le severe misure applicate contro le opposizioni, nel 2020 ebbero inizio le grandi dimostrazioni anti-governative che si protrassero fino all'anno successivo chiedendo le dimissioni sue e del governo militare, una nuova costituzione, il ridimensionamento delle prerogative della monarchia e il ritorno a una vera democrazia.[8][9] Nell'agosto 2022 fu sospeso dall'incarico di primo ministro per aver ricoperto la carica oltre il limite massimo di 8 anni previsto dalla costituzione,[10] e fu reintegrato nella carica il successivo 30 settembre con una sentenza della Corte costituzionale.[11]

Per le elezioni del 2023, Prayut si candidò nuovamente primo ministro ma con il nuovo partito filo-militare Ruam Thai Sang Chart, in cui confluirono anche molti membri di Palang Pracharat. Entrambi i partiti subirono una pesante sconfitta, Prayut rimase primo ministro in attesa della nomina del suo successore, e l'11 luglio 2023 fu annunciato che dopo tale nomina si sarebbe ritirato dalla vita politica.[3] I due partiti filo-militari entrarono clamorosamente nella coalizione di governo promossa da Pheu Thai, il partito che guidava il governo destituito con il colpo di Stato del 2014, impossibilitato a formare una coalizione democratica nel 2023 per l'opposizione del Senato, che era rimasto lo stesso del 2019.[12]

  1. ^ Chan-o-cha fu sospeso dall’incarico di primo ministro il 24 agosto 2022 in seguito a un ricorso delle opposizioni, accolto dalla Corte costituzionale, per aver ricoperto la carica oltre il limite massimo di 8 anni. Il 30 settembre 2022 Chan-o-cha fu reintegrato nella carica di primo ministro a seguito di un’altra sentenza della Corte costituzionale (vedasi il paragrafo dedicato).
  2. ^ ad interim fino al 24 agosto 2014 - Dopo un iniziale periodo in cui ha rivestito la carica ad interim, fu confermato il 24 agosto 2014 dal Parlamento formato principalmente da militari a seguito del colpo di Stato del maggio 2014; la sua nomina fu avallata dal re lo stesso 24 agosto.
  3. ^ a b (EN) Thailand’s Prime Minister Prayut Chan-o-cha announces retirement from politics, su edition.cnn.com, 11 luglio 2023.
  4. ^ Thailandia, militari arrestano l'ex premier Yingluck Shinawatra, su repubblica.it, 23 maggio 2014.
  5. ^ (EN) Military dominates new Thailand legislature, su bbc.com, BBC, 1º agosto 2014. URL consultato il 21 agosto 2014.
  6. ^ (EN) Prayuth elected as 29th PM, su nationmultimedia.com, 21 agosto 2014. URL consultato il 21 agosto 2014.
  7. ^ (EN) Thai king endorses new cabinet weeks after disputed election, su reuters.com, 10 luglio 2019. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  8. ^ (EN) Why are Thai students protesting against King Vajiralongkorn?, su aljazeera.com, 26 agosto 2020. URL consultato il 28 settembre 2020.
  9. ^ (EN) [Full statement] The demonstration at Thammasat proposes monarchy reform, su prachatai.com, 11 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2020).
  10. ^ (EN) Prayuth Chan-ocha: Thai court suspends PM and coup leader, BBC News, 24 agosto 2022.
  11. ^ (EN) Prayuth Chan-ocha: Thai court rules coup leader can remain PM, su bbc.com, 30 settembre 2022.
  12. ^ (EN) Chayut Setboonsarng e Panu Wongcha-um, Thailand's Srettha wins PM bid as ally Thaksin returns after years in exile, su reuters.com, 22 agosto 2023.

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