La pressurizzazione di un aeromobile o di un'astronave è il processo con il quale la pressione dell'aria all'interno della cabina viene modificata (generalmente alzandola) rispetto a quella dell'ambiente circostante. Solitamente, l'obiettivo del sistema di pressurizzazione è garantire il mantenimento di un'adeguata pressione (il più vicino possibile alla pressione atmosferica a livello del mare), in modo tale da garantire che le condizioni di abitabilità siano favorevoli per l'equipaggio, i passeggeri e gli impianti di bordo. Non tutti gli aeromobili sono dotati di un sistema di pressurizzazione, ad esempio i piccoli aerei di aviazione generale ne sono solitamente sprovvisti, volando a quote più basse. Le norme della Federal Aviation Administration statunitense prevedono un'altitudine di crociera massima senza pressurizzazione di12 000 piedi (3 660 m)[1].
I sistemi di pressurizzazione solitamente non pressurizzano completamente la cabina alla pressione del livello del mare al fine di ridurre l'effetto della pressione sulla fusoliera e altri elementi strutturali. Ad esempio per un aereo Boeing 767 ad una quota di crociera di 39 000 piedi (11 900 m) corrisponderà una "quota cabina" (pressione dell'aria all'interno della cabina passeggeri) corrispondente ad un'altitudine di 6 900 piedi (2 100 m)[2].
I sistemi di pressurizzazione sono solitamente composti da: una cabina a chiusura quasi stagna, dei compressori chiamati packs, una o più valvole elettromeccaniche di fuoriuscita chiamate outflow e una o più valvole automatiche di sicurezza[3].