Prima guerra balcanica

Prima guerra balcanica
parte delle guerre balcaniche
Da in alto a sinistra, in senso orario: soldati ottomani alla battaglia di Kumanovo; truppe serbe in Albania; un soldato bulgaro con un commilitone caduto; la flotta greca alla battaglia di Elli; artiglieri montenegrini.
Data8 ottobre 1912 - 30 maggio 1913[1]
(0 anni e 234 giorni)
LuogoPenisola balcanica
Casus belliMire greche, bulgare e serbe sui territori europei dell'Impero ottomano
EsitoVittoria della lega Balcanica; firma del trattato di Londra
Modifiche territorialiL'Impero ottomano perde quasi tutti i suoi territori europei;
nascita del Principato di Albania.
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Totale: 750 000 uomini
  • 350 000 bulgari[2]
  • 230 000 serbi[3]
  • 125 000 greci[4]
  • 44 500 montenegrini[5]
290 000 uomini (cifra a inizio ostilità)[6]
Perdite
Totale: 161 000
Bulgaria[7]:
  • 14 000 morti
  • 50 000 feriti
  • 19 000 morti per malattia

Serbia[7]:

  • 20 000 morti
  • 20 000 feriti

Grecia[7]:

  • 5 169 morti
  • 23 500 feriti

Montenegro[7]:

  • 2 800 morti
  • 6 600 feriti
Totale: 340 000[8]
  • 50 000 morti
  • 100 000 feriti
  • 115 000 prigionieri
  • 75 000 morti per malattia
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    La prima guerra balcanica (in albanese Lufta e parë ballkanike; in bulgaro Балканска война?, balkanska vojna; in greco Πρώτος βαλκανικός πόλεμος?, Pròtos balkanikòs pòlemos; in serbo Први балкански рат?, Prvi balkanski rat; in turco Birinci balkan savaşı) iniziò l'8 ottobre[1] 1912, quando il Regno del Montenegro dichiarò guerra all'Impero ottomano[9]; pochi giorni più tardi scesero in campo, a fianco del primo, anche i regni di Bulgaria, Serbia e Grecia dando vita alla Lega Balcanica, ed estendendo il conflitto a tutta la parte meridionale dei Balcani.

    In meno di due mesi l'esercito dell'Impero ottomano subì una lunga serie di sconfitte, per mare e per terra, ad opera delle forze dei coalizzati che conquistarono la quasi totalità dei possedimenti ottomani nella penisola balcanica. Un primo armistizio fu stabilito il 3 dicembre 1912 (a cui la Grecia aderì solo il 24 dicembre), ma le trattative diplomatiche per giungere alla conclusione delle ostilità, mediate dalle potenze europee, non ebbero esito e i combattimenti ripresero il 3 febbraio 1913: le residue piazzeforti ottomane nei Balcani (Adrianopoli, Scutari, e Giannina) furono espugnate dai coalizzati, e un secondo armistizio fu stipulato il 24 aprile (il Montenegro vi aderì il 4 maggio).

    Con la mediazione delle principali potenze europee, il 30 maggio 1913 fu firmato il trattato di Londra, che pose fine alla guerra: l'Impero ottomano perse quasi tutti i suoi territori europei che furono spartiti tra gli Stati della Lega balcanica; i dissensi circa la spartizione della regione della Macedonia provocarono attriti e contrasti tra i coalizzati, sfociati poi nella seconda guerra balcanica nel giugno-luglio 1913.

    1. ^ a b Diverse delle nazioni coinvolte nel conflitto utilizzavano all'epoca il calendario giuliano; le date qui utilizzate sono tutte invece secondo il calendario gregoriano.
    2. ^ Hall, p. 16.
    3. ^ Hall, p. 18.
    4. ^ Hall, p. 70.
    5. ^ Hall, p. 69.
    6. ^ Ivetic, p. 67.
    7. ^ a b c d Ivetic, p. 149.
    8. ^ Erickson, p. 329.
    9. ^ Il Montenegro ha dichiarato guerra alla Turchia, in La Stampa, Torino, 9 ottobre 1912, p. 1. URL consultato il 12 maggio 2013.

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