Prima guerra balcanica parte delle guerre balcaniche | |
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Da in alto a sinistra, in senso orario: soldati ottomani alla battaglia di Kumanovo; truppe serbe in Albania; un soldato bulgaro con un commilitone caduto; la flotta greca alla battaglia di Elli; artiglieri montenegrini. | |
Data | 8 ottobre 1912 - 30 maggio 1913[1] (0 anni e 234 giorni) |
Luogo | Penisola balcanica |
Casus belli | Mire greche, bulgare e serbe sui territori europei dell'Impero ottomano |
Esito | Vittoria della lega Balcanica; firma del trattato di Londra |
Modifiche territoriali | L'Impero ottomano perde quasi tutti i suoi territori europei; nascita del Principato di Albania. |
Schieramenti | |
Comandanti | |
Effettivi | |
Perdite | |
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La prima guerra balcanica (in albanese Lufta e parë ballkanike; in bulgaro Балканска война?, balkanska vojna; in greco Πρώτος βαλκανικός πόλεμος?, Pròtos balkanikòs pòlemos; in serbo Први балкански рат?, Prvi balkanski rat; in turco Birinci balkan savaşı) iniziò l'8 ottobre[1] 1912, quando il Regno del Montenegro dichiarò guerra all'Impero ottomano[9]; pochi giorni più tardi scesero in campo, a fianco del primo, anche i regni di Bulgaria, Serbia e Grecia dando vita alla Lega Balcanica, ed estendendo il conflitto a tutta la parte meridionale dei Balcani.
In meno di due mesi l'esercito dell'Impero ottomano subì una lunga serie di sconfitte, per mare e per terra, ad opera delle forze dei coalizzati che conquistarono la quasi totalità dei possedimenti ottomani nella penisola balcanica. Un primo armistizio fu stabilito il 3 dicembre 1912 (a cui la Grecia aderì solo il 24 dicembre), ma le trattative diplomatiche per giungere alla conclusione delle ostilità, mediate dalle potenze europee, non ebbero esito e i combattimenti ripresero il 3 febbraio 1913: le residue piazzeforti ottomane nei Balcani (Adrianopoli, Scutari, e Giannina) furono espugnate dai coalizzati, e un secondo armistizio fu stipulato il 24 aprile (il Montenegro vi aderì il 4 maggio).
Con la mediazione delle principali potenze europee, il 30 maggio 1913 fu firmato il trattato di Londra, che pose fine alla guerra: l'Impero ottomano perse quasi tutti i suoi territori europei che furono spartiti tra gli Stati della Lega balcanica; i dissensi circa la spartizione della regione della Macedonia provocarono attriti e contrasti tra i coalizzati, sfociati poi nella seconda guerra balcanica nel giugno-luglio 1913.