Prima guerra macedonica parte delle guerre macedoniche | |
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Alcune delle città interessate all'azione | |
Data | 214 a.C. - 205 a.C. |
Luogo | Macedonia |
Casus belli | Lotta per l'egemonia dell'Egeo |
Esito | Pace di Fenice |
Schieramenti | |
Comandanti | |
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La prima guerra macedonica (214 a.C.[1]-205 a.C.) venne combattuta da Roma, dal 211 alleatasi con la Lega etolica e Attalo I di Pergamo, contro Filippo V di Macedonia, nel momento in cui era impegnata a combattere la seconda guerra punica (218 - 202 a.C.) contro Cartagine.
La Macedonia era il più forte stato ellenistico e vedeva con preoccupazione l'ingerenza romana sulla Lega Etolica e sulla Grecia in genere. Filippo temeva soprattutto l'espansione di Roma lungo le coste illiriche, cominciata con l'attacco alla regina Teuta e proseguita con la parziale conquista dell'Illiria, dove era dislocata una flotta romana, comandata prima da Marco Valerio Levino e poi da Publio Sulpicio Galba Massimo, anche per controllare i movimenti del re macedone.[3] Filippo V intervenne contro queste forze. Scoppiò così la prima guerra macedonica: da una parte Filippo V con l'alleata lega achea, dall'altra la lega etolica con il supporto romano.[4] Vennero coinvolte anche le diplomazie di Atene da una parte e di Rodi dall'altra.[5] La guerra non fu segnata da battaglie decisive e fu formalmente conclusa con la pace di Fenice, firmata nella città di Fenice nel 205 a.C.. Essa segnò il definitivo ingresso di Roma nel mar Egeo e nella politica del Mediterraneo Orientale. Durante la guerra, i Macedoni cercarono di riprendere, senza successo, il controllo su alcune zone dell'Illiria e della Grecia, cosa che li avrebbe potuti indurre ad intervenire in aiuto del generale cartaginese Annibale, nel conflitto contro Roma.