Prima guerra mondiale | |||
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Da in alto a sinistra in senso orario: insorti russi nelle strade di San Pietroburgo; la nave da battaglia Szent István affonda; fanti britannici in trincea sulla Somme; mitraglieri austroungarici sulle montagne sud-tirolesi; truppe statunitensi nell'Argonne su carri armati Renault FT; bombardiere tedesco Gotha G.IV diretto su Londra. | |||
Data | 28 luglio 1914 – 11 novembre 1918 (4 anni e 106 giorni) | ||
Luogo | Europa, Africa, Medio Oriente, isole del Pacifico, oceano Atlantico e oceano Indiano | ||
Casus belli | Attentato di Sarajevo | ||
Esito | Vittoria delle forze dell'Intesa e alleati | ||
Modifiche territoriali |
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Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Perdite | |||
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La prima guerra mondiale fu un conflitto che coinvolse le principali potenze e molte di quelle minori tra il 28 luglio 1914 e l'11 novembre 1918. Inizialmente definita "guerra europea" dai contemporanei, con il coinvolgimento successivo delle colonie dell'Impero britannico e di altri Paesi extraeuropei, tra cui gli Stati Uniti d'America e l'Impero giapponese, prese poi il nome di guerra mondiale o Grande guerra[1]: fu infatti il più grande conflitto armato mai combattuto fino alla successiva seconda guerra mondiale[2].
Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca ed erede al trono Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo per mano di Gavrilo Princip, studente bosniaco facente parte della Mano Nera (organizzazione terroristica serba). A causa del gioco di alleanze formatesi negli ultimi decenni del XIX secolo, la guerra vide schierarsi le maggiori potenze mondiali, e le rispettive colonie, in due blocchi contrapposti: da una parte gli Imperi centrali (Impero tedesco, Impero austro-ungarico e Impero ottomano), dall'altra gli Alleati, rappresentati principalmente da Francia, Regno Unito, Impero russo (fino al 1917), Impero giapponese e Regno d'Italia (dal 1915). Oltre 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo (60 milioni solo in Europa), di cui oltre 9 milioni morirono; si registrarono anche milioni di vittime civili, non solo per i diretti effetti delle operazioni di guerra, ma anche per le conseguenti carestie ed epidemie[3].
Le prime operazioni militari del conflitto videro la fulminea avanzata dell'esercito tedesco in Belgio e nel nord della Francia, azione fermata però dagli anglo-francesi nel corso della prima battaglia della Marna nel settembre 1914; il contemporaneo attacco dei russi da est infranse le speranze tedesche in una guerra breve e vittoriosa, e il conflitto degenerò in una logorante guerra di trincea, che si replicò su tutti i fronti e perdurò fino al termine delle ostilità. A mano a mano che procedeva, la guerra raggiunse una scala mondiale con la partecipazione di molte altre nazioni, come Giappone, Bulgaria, Romania, Portogallo e Grecia; determinante per l'esito finale fu, nel 1917, l'ingresso in guerra degli Stati Uniti d'America a fianco degli Alleati.
La guerra si concluse definitivamente l'11 novembre 1918 quando la Germania, ultimo degli Imperi centrali a deporre le armi, firmò l'armistizio imposto dagli Alleati. Alcuni dei maggiori imperi esistenti al mondo (tedesco, austro-ungarico, ottomano e russo) si estinsero, generando diversi stati nazionali che ridisegnarono completamente la geografia politica dell'Europa.