Proteste per la morte di Mahsa Amini

Proteste per la morte di Mahsa Amini
Manifestanti a Keshavarz Boulevard
Data16 settembre 2022 – 2023
LuogoIran (bandiera) Iran
Causa
  • Morte di Mahsa Amini
  • Legge che obbliga l'uso dell'hijab dal 1979[1]
  • Repressione contro il Movimento per la Democrazia Iraniana e le proteste delle ragazze di Enghelab
  • Violazioni dei diritti umani contro donne e ragazze perpetrate dalla "polizia morale"[1]
  • Repressione e Uccisione di centinaia di manifestanti
Schieramenti
  • Manifestanti iraniani
  • Iran (bandiera) Governo iraniano
  • NAJA
  • Guardiani della rivoluzione
  • Basij
  • Agenti in borghese
  • Polizia antisommossa
  • Polizia morale
  • Contro-manifestanti iraniani
  • Comandanti
    Perdite
    • almeno 448 manifestanti morti, inclusi 60 bambini (29 novembre 2022)[2]
    • migliaia di feriti[3]
    • 18 170 arresti stimati (25 novembre 2022)[4]
  • 57 forze di sicurezza[4]
  • Voci di sommosse presenti su Wikipedia

    Le proteste per la morte di Mahsa Amini sono state una serie di manifestazioni iniziate a Teheran il 16 settembre 2022 e terminate nel corso del 2023, come reazione all'uccisione della ventiduenne Mahsa Amini (in persiano مهسا امینی‎).[5] La ragazza è stata arrestata dalla polizia morale per aver violato la legge sull'obbligo dell'hijab, avendolo indossato in maniera «impropria» durante la sua visita alla capitale da Saqqez.[6] Secondo i testimoni è stata colpita con forza dagli agenti della polizia morale, asserzione negata dalle autorità iraniane.[7]

    Le proteste si sono rapidamente estese dalla città natale di Amini, Saqqez, ad altre città della provincia del Kurdistan e di altre province.[8] In risposta a queste manifestazioni, il governo iraniano ha attuato delle interruzioni regionali dell'accesso a Internet a partire dal 19 settembre, seguite da diffusi black out della rete insieme a restrizioni a livello nazionale sull'uso dei social media man mano che le proteste si sono diffuse.[9][10] L'Āyatollāh Ali Khamenei, Guida suprema dell'Iran, ha liquidato i disordini etichettandoli semplicisticamente come «rivolte» e come una «guerra ibrida» causata da Stati stranieri e dissidenti all'estero.[11][12] Le donne e gli studenti hanno svolto un ruolo chiave nelle manifestazioni. Oltre alle richieste di maggiori diritti per le donne, le proteste chiedono il rovesciamento della Repubblica islamica: si distinguono così dai precedenti grandi movimenti di protesta in Iran che si sono focalizzati sui risultati elettorali o sui problemi economici.[13] Le manifestazioni sono state descritte dal Guardian come la minaccia maggiore al governo dalla rivoluzione islamica iraniana del 1979.[14] Diversamente dalle proteste del 2019-2020, quelle del 2022 sono state «a livello nazionale, diffuse tra classi sociali, università, strade e scuole»,[14] al punto che alcuni analisti le definiscono come una possibile seconda rivoluzione iraniana di segno opposto.[15]

    Secondo l'organizzazione no-profit Iran Human Rights, al 29 novembre 2022 almeno 448 persone, di cui 60 minori, sono state uccise a seguito dell'intervento del governo,[2] che ha utilizzato gas lacrimogeni e colpi di arma da fuoco[16][17][18] – rendendo queste le proteste più sanguinose da quelle del 2019-2020, che hanno comportato più di 1 500 vittime.[19] Questa risposta da parte del governo è stata ampiamente condannata.

    1. ^ a b (EN) Kim Ghattas, A Whole Generation Revolts Against the Iranian Regime, su The Atlantic, 2 ottobre 2022. URL consultato il 3 dicembre 2022.
    2. ^ a b (EN) Iran Protests: at Least 448 People Killed, su Iran Human Rights, 29 novembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    3. ^ (EN) Cora Engelbrecht, Hundreds of Protesters in Iran Blinded by Metal Pellets and Rubber Bullets, su The New York Times, 19 novembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    4. ^ a b (EN) Iran's Khamenei praises Basij forces for confronting 'rioters', su Reuters, 26 novembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    5. ^ (EN) David Leonhardt, Iran’s Ferocious Dissent, su The New York Times, 26 settembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    6. ^ Cos’è la polizia religiosa iraniana, su il Post, 24 settembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    7. ^ (EN) Weronika Strzyżyńska, Iranian woman dies ‘after being beaten by morality police’ over hijab law, su The Guardian, 16 settembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    8. ^ (EN) Protests flare across Iran in violent unrest over woman's death, su Reuters, 20 settembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    9. ^ (EN) Igor Bonifacic, Iran restricts access to WhatsApp and Instagram in response to Mahsa Amini protests, su Engadget, 21 settembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    10. ^ (EN) Weronika Strzyżyńska, Iran blocks capital’s internet access as Amini protests grow, su The Guardian, 22 settembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    11. ^ (EN) Maziar Motamedi, Iran’s Khamenei blames Israel, US in first comments on protests, su Al Jazeera, 3 ottobre 2022. URL consultato l'11 dicembre 2022.
    12. ^ (EN) Simon Tisdall, Iran’s brave young women must break their own chains. The west won’t help, su The Guardian, 8 ottobre 2022. URL consultato l'11 dicembre 2022.
    13. ^ (EN) Cleric killed in restive Iranian city, protests rage on, su Reuters, 3 novembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    14. ^ a b (EN) Fresh protests erupt in Iran’s universities and Kurdish region, su The Guardian, 6 novembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    15. ^ (EN) Call it a Revolution? Iran protest movement defies growing brutality, su France24, 23 novembre 2022. URL consultato il 10 dicembre 2022.
    16. ^ (FA) اعتراضات در ایران؛ شمار کشته‌شدگان به دست‌کم ۵۰ تن رسید [Proteste in Iran; il numero delle persone uccise è salito ad almeno 50 persone], su Iran Rights Watch. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2022).
    17. ^ (EN) Death toll grows in Iran as Mahsa Amini protests continue for 10th night, su The Guardian, 26 settembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    18. ^ (EN) 76 deaths, 1,200 arrests in Iran response to protests, su rte.ie, 26 settembre 2022. URL consultato il 2 dicembre 2022.
    19. ^ (FA) اعتراضات در ایران؛ افزایش آمار کشته‌شدگان به بیش از ۳۰ نفر همزمان با اختلال در اینترنت [Proteste in Iran; il numero dei morti è aumentato a più di 30 simultaneamente al black out di Internet], su Iran Human Rights. URL consultato il 2 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2022).

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