La questione di Mosul fu una disputa territoriale all'inizio del XX secolo tra la Turchia e il Regno Unito (poi Iraq) sul possesso dell'ex territorio ottomano del Vilayet di Mossul.
Il Vilayet di Mossul fece parte dell'Impero ottomano fino alla fine della prima guerra mondiale, quando fu occupato dalla Gran Bretagna. Dopo la guerra d'indipendenza turca, la nuova Repubblica di Turchia considerava Mosul una delle questioni cruciali determinate dal Patto nazionale. Nonostante la costante resistenza, la Gran Bretagna riuscì a portare la questione nell'arena internazionale, riducendola a un problema di frontiera tra Turchia e Iraq.
Il Consiglio della Società delle Nazioni nominò una commissione investigativa che raccomandò all'Iraq di mantenere Mosul, e la Turchia acconsentì con riluttanza alla decisione firmando il Trattato di frontiera del 1926 con il governo iracheno. L'Iraq accettò di concedere alla Turchia una royalty del 10% sui giacimenti di petrolio di Mosul per 25 anni.