La rappresentanza legale è un istituto giuridico mediante il quale viene conferito il potere di rappresentanza in capo a un soggetto rappresentante e nell'interesse del rappresentato (dominus). Il potere di rappresentanza legale è attribuito direttamente dalla legge ipso iure. I tre casi sono i genitori che rappresentato di diritto il minorenne, il tutore che agisce per il conto di un interdetto e il curatore che agisce per conto dell'inabilitato in caso di atti di straordinaria amministrazione. I minorenni sono incapaci di agire per legge, mentre gli interdetti e gli inabilitati sono incapaci di agire. Qualora il potere di rappresentanza sia millantanto da un finto rappresentante (falsus procurator), è un caso di interposizione fittizia di persona, contrapposta all'interposizione reale di persona. Siccome la rappresentanza legale è attribuita per legge, non è attribuita dalla volontà e autonomia del rappresentato/dominus, ma è un caso di eteronomia (il legislatore decide per il dominus).
In senso lato, la rappresentanza legale è un potere conferibile con atto, nei rapporti tra privati, secondo norme di diritto privato. Un esempio è la figura dell'avvocato che esercita la sua attività a favore di uno o più soggetti. In tal caso, siccome il potere di rappresentanza non deriva direttamente dalla legge ma per atto unilaterale di conferimento di procura (oltre all'eventuale modifica e revoca di procura), è più corretto parlare di rappresentanza volontaria.