La ratline è stato un sistema di vie di fuga con cui, alla fine della seconda guerra mondiale tra gli anni 1946-1951, i criminali di guerra e collaborazionisti nazisti fuggirono, in prevalenza verso l'America Latina, per evitare i processi a loro carico in Europa[1].
Queste vie di fuga portavano verso "luoghi sicuri" come il Sudamerica, in particolare l'Argentina, ma anche il Paraguay, il Brasile, l'Uruguay, il Cile e la Bolivia. In altri casi i criminali si diressero verso gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Canada e il Medio Oriente. La prima tappa del viaggio era principalmente la Spagna franchista, da qui si imbarcavano per l'Argentina.[senza fonte]
Un'altra via di fuga portava dall'Europa centro-orientale a Roma attraverso l'Austria, quindi a Genova[senza fonte] e infine in Sudamerica, per mezzo dell'aiuto anche di qualche alto prelato come Alois Hudal, la presumibile connivenza di alcuni vertici del Vaticano e assenso degli Stati Uniti.[1] Le due vie furono organizzate "indipendentemente" ma alla fine ci fu un coordinamento[non chiaro].[2]