Raymond Williams (Llanfihangel Crucorney, 31 agosto 1921 – Saffron Walden, 26 gennaio 1988) è stato uno scrittore e sociologo gallese, figura influente all'interno della nuova sinistra.
I suoi scritti sulla politica, sulla cultura, sui mass media e sulla letteratura sono un contributo significativo alla critica marxista della cultura e delle arti. Nel solo Regno Unito ha venduto circa 750.000 copie dei suoi libri[1]. Il suo lavoro ha posto le basi per il campo degli studi sociali conosciuto come studi culturali (cultural studies) e ha studiato e confrontato culture scritte e orali, nobili e popolari. Ha insegnato sia ad Oxford sia a Cambridge ed è molto noto anche in Italia.
Nella prestigiosa università di Cambridge fu a lungo professore di letteratura inglese e teatro. È stato il primo a cogliere il nesso stringente tra televisione e mobilità sistematizzandolo nel concetto di "privatizzazione mobile". Secondo Williams, a partire dalla rivoluzione industriale, da un lato si è assistito ad uno sradicamento sia delle strutture abitative che produttive degli integrati insediamenti comunitari delle società premoderne; dall'altro la necessità di mantenere i contatti con le unità familiari ed il mondo esterno, ora più vasto e complesso. In questo modo la televisione riuscirebbe a consentire di "uscire a vedere luoghi nuovi" senza muoversi. È autore di un romanzo storico fantascientifico, quasi una saga gallese: Il popolo delle Montagne Nere.