Regno di Sardegna (1720-1861)

Voce principale: Regno di Sardegna.
Regno di Sardegna
Motto: FERT
Regno di Sardegna - Localizzazione
Regno di Sardegna - Localizzazione
Il Regno di Sardegna nel 1815
Dati amministrativi
Nome completoRegno di Sardegna
Nome ufficiale(IT) Regno di Sardegna
(FR) Royaume de Sardaigne
Lingue ufficialiitaliano, francese[1][2][3]
[4]
Lingue parlateitaliano, francoprovenzale, occitano, piemontese, ligure, lombardo, sardo, corso gallurese, catalano algherese, sassarese, francese, castellanese
InnoMarcia reale
CapitaleTorino[5]
Altre capitaliCagliari (1796-1815)
Dipendenze Principato di Monaco (1815-1860)
Città libere di Mentone e Roccabruna (1848-1849)
Province Unite del Centro Italia (1859-1860)
Dittatura garibaldina della Sicilia (1860-1861)
Politica
Forma di StatoStato composito (fino al 1847)
Stato unitario (1847-1861)
Forma di governoMonarchia assoluta
Monarchia costituzionale (dal 1848)
Re di Sardegnada Vittorio Amedeo II (primo)
a Vittorio Emanuele II (ultimo):
elenco
Nascita8 agosto 1720 con Vittorio Amedeo II di Savoia
CausaTrattato dell'Aia
Fine17 marzo 1861 con Vittorio Emanuele II di Savoia
CausaProclamazione del Regno d'Italia
Territorio e popolazione
Bacino geograficoSardegna, Piemonte, Valle d'Aosta, Savoia, Nizza, Liguria, Lomellina, Oltrepò Pavese, Bobbiese e alta Val Trebbia e Capraia
Massima estensione73810 km² nel 1859
Popolazione7 287 000 ab. nel 1859
SuddivisioneProvince
Economia
ValutaScudo sardo (1755-1816)
Scudo piemontese (1755-1816)
Lira sabauda (1816-1861)
Religione e società
Religioni preminentiCattolicesimo
Religione di StatoCattolicesimo[6]
Religioni minoritarie0,47% Valdesi
0,14% Ebrei (1848)[7]
Evoluzione storica
Preceduto da Ducato di Savoia
Regno di Sardegna
Succeduto daItalia (bandiera) Regno d'Italia
Ora parte diFrancia (bandiera) Francia
Italia (bandiera) Italia

Il Regno di Sardegna è, per sineddoche, la denominazione informale con cui si identifica lo Stato (composito prima, unitario poi) retto dai Savoia, in seguito alla guerra di successione spagnola. Infatti, in forza del trattato di Londra del 1718 e del trattato dell'Aia del 1720, Vittorio Amedeo II di Savoia ottenne il titolo di Re di Sardegna, associando così tale Regno agli altri Stati ereditari governati dalla Casata, formati dal Principato di Piemonte con il Ducato di Savoia, la Contea di Nizza e di Asti, il Ducato di Aosta, il Ducato del Monferrato, la signoria di Vercelli, il Marchesato di Saluzzo, il Principato di Oneglia, una parte del Ducato di Milano (a questi si aggiunse poi il Ducato di Genova, in seguito all'annessione della Repubblica di Genova decisa dal Congresso di Vienna).[8]

La denominazione cominciò a essere utilizzata progressivamente per indicare l'insieme dei possedimenti sabaudi anche se formalmente il Regno di Sardegna continuò a essere limitato all'omonima isola ed essere istituzionalmente distinto dai cosiddetti "Stati di terraferma" della dinastia sabauda, condividendone solo il capo dello Stato, re per i sardi, duca per i savoiardi, principe per i piemontesi, ecc. Per indicare ufficialmente l'insieme dei possedimenti sabaudi si usavano i termini "Stati del Re di Sardegna"[9] o, più brevemente, Stati sardi.[10]

Gli Stati di Terraferma erano governati in modo unitario direttamente dai sovrani sabaudi, mentre l'antico Regno di Sardegna godeva di un'ampia autonomia; infatti era retto da un viceré con una propria Segreteria di Stato.[11] Questa autonomia venne meno con la cosiddetta fusione perfetta e la successiva promulgazione, da parte di Carlo Alberto di Savoia, di una carta costituzionale: lo "Statuto del Regno Sardo o Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia del 4 marzo 1848" (noto come Statuto Albertino). Venne quindi adottata una forma di governo centralista ispirata al modello francese.

Sempre nel 1848, gli Stati Sardi dichiararono guerra all’Austria ed occuparono temporaneamente i ducati di Parma e Guastalla, gli Stati di Modena e Reggio, la Lombardia ed alcune province venete. L’11 luglio 1848, durante la guerra, fu decretata con la Legge 747 la nascita di un nuovo Regno che univa tutti questi territori.[12] Come si può desumere dagli scritti di Cavour del 20 giugno 1848[13], a guerra conclusa questo nuovo regno avrebbe dovuto chiamarsi Regno dell’Alta Italia. A questo punto, la denominazione “Stati Sardi” avrebbe dovuto scomparire, se non fosse che Carlo Alberto perse la guerra e tutti i territori conquistati. Il nuovo Regno rimase fino al 17 marzo 1861 senza un nome ufficiale e negli atti di governo lo Stato continuerà ad essere chiamato Stati Sardi o Stato Sardo o anche, ufficiosamente, Regno Sardo.[14] Questo contribuirà al diffuso equivoco che tale regno sia l'antico Regno di Sardegna, che invece giuridicamente non venne mai esteso nel continente.

L'istituzione del nuovo regno unitario decretò infatti anche la fine come entità statuale dell'antico Regno di Sardegna. Infatti, con la legge 776 del 12 agosto 1848 l'isola venne ripartita in tre divisioni amministrative (Cagliari, Sassari e Nuoro) e venne abolita la carica di viceré, la Segreteria di Stato e di Guerra[15].

Tuttavia, i Savoia continuarono a fregiarsi del titolo di Re di Sardegna (come anche di Duca di Savoia, Principe del Piemonte ecc...) anche in seguito all'unificazione italiana.

  1. ^ L'italiano era diventata lingua ufficiale negli Stati sardi di terraferma in seguito all'editto di Rivoli del 1561, mentre in Sardegna lo è diventato nel 1760
  2. ^ The phonology of Campidanian Sardinian : a unitary account of a self-organizing structure, Roberto Bolognesi, The Hague : Holland Academic Graphics
  3. ^ S'italianu in Sardìnnia , Amos Cardia, Iskra Edizioni, 2006
  4. ^ Lo Statuto Albertino del 1848, all'articolo 62, recita: "La lingua italiana è la lingua ufficiale delle Camere. È però facoltativo di servirsi della francese ai membri che appartengono ai paesi in cui questa è in uso e in risposta ai medesimi". Questo articolo, al tempo, fu così commentato: Parlandosi nella maggior parte degli Stati sardi la lingua italiana, era naturale che questa dovesse essere la lingua officiale. Essendovi però in alcune provincie in uso la lingua francese, lo Statuto per facilitare ai membri delle Camere che ad esse appartengono la libera espressione delle loro opinioni ha autorizzato in loro favore anche l'uso della lingua francese. Stante però la dichiarazione della lingua italiana come lingua officiale, tutte le comunicazioni officiali del governo devono esser fatte in lingua italiana. Peverelli (1849), p.128
  5. ^ In realtà il governo effettivo del Regno era a Torino fin dal 1720, ma ufficialmente Ducato di Savoia (di cui Torino era capitale) e Regno di Sardegna erano due Stati distinti, uniti solamente dal dominio personale del Duca di Savoia (che assumeva anche il titolo di Re di Sardegna). L'unione dei domini di Casa Savoia ebbe luogo solo con la fusione perfetta del 1847, perciò soltanto da tale data in poi si può affermare che, anche formalmente, Torino fu capitale del Regno.
  6. ^ ex art. 1 Statuto Albertino
  7. ^ Castiglioni, 1862, p. 286
  8. ^ Francesco Cesare Casula, Breve Storia di Sardegna, pag 187; op. cit.
  9. ^ Federigo Sclopis, Storia della legislazione negli Stati del Re di Sardegna dal 1814 al 1847, Torino, 1860
  10. ^ Guglielmo Stefani, Dizionario generale geografico-statistico degli stati sardi, Torino, 1855
  11. ^ Segreteria di Stato del Regno di Sardegna, su dati.san.beniculturali.it.
  12. ^ Raccolta degli atti del Governo di Sua Maesta il re di Sardegna - volume decimosesto..
  13. ^ L’unione della Lombardia al Regno sardo e la Costituente, su fondazionecavour.it.
  14. ^ Raccolta degli atti del Governo di Sua Maesta il re di Sardegna..
  15. ^ Raccolta degli atti del Governo di Sua Maesta il re di Sardegna - volume decimosesto.

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