Repubblica Romana (1849)

Repubblica Romana
Motto: Dio e Popolo
Dati amministrativi
Lingue ufficialiItaliano
Lingue parlateItaliano
InnoIl Canto degli Italiani (non ufficiale ma utilizzato dai soldati volontari come inno di guerra[1])
CapitaleRoma
Politica
Forma di StatoStato unitario liberale-democratico
Forma di governoRepubblica parlamentare-direttoriale presieduta da un Triumvirato
TriumviriGiuseppe Mazzini, Aurelio Saffi, Carlo Armellini (29 marzo - 1º luglio 1849)
Organi deliberativitriumviri o consoli, assemblea parlamentare
Nascita9 febbraio 1849 con Carlo Armellini, Mattia Montecchi, Aurelio Saliceti
Causafuga di papa Pio IX a Gaeta
Fine4 luglio 1849 con Aurelio Saliceti, Alessandro Calandrelli e Livio Mariani
Causainvasione francese
Territorio e popolazione
Territorio originaleterritorio dell'ex Stato Pontificio (rivendicante l'unificazione politica di tutta l'Italia)
Economia
ValutaBaiocco romano
Religione e società
Religioni preminentiCattolicesimo
Religione di Statonessuna (Stato aconfessionale)
Religioni minoritarieebraismo
Evoluzione storica
Preceduto daStato Pontificio (bandiera) Stato Pontificio
Succeduto daStato Pontificio (bandiera) Stato Pontificio
Ora parte diItalia (bandiera) Italia
Città del Vaticano (bandiera) Città del Vaticano
La proclamazione della Repubblica Romana in Piazza del Popolo

«Il papato è decaduto di fatto e di diritto dal governo temporale dello Stato Romano.»

La Repubblica Romana del 1849, nota anche con il nome Seconda Repubblica Romana (essendo stata la "prima" quella di epoca napoleonica, escludendo l'antica Roma da tale enumerazione), fu uno Stato repubblicano sorto in Italia durante il Risorgimento a seguito di una rivolta interna che nei territori dello Stato Pontificio ebbe come esito la fuga di papa Pio IX a Gaeta. Fu governata da un triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi.

La repubblica, nata il 9 febbraio 1849 a seguito dei grandi moti del 1848 che coinvolsero l'Europa, ebbe come questi ultimi vita breve (finì il 4 luglio 1849) a causa dell'intervento militare della Francia di Luigi Napoleone Bonaparte, il futuro Napoleone III, che per convenienza politica ristabilì l'ordinamento pontificio, in deroga a un articolo della costituzione francese. Tuttavia quella della repubblica romana fu un'esperienza significativa nella storia dell'unificazione italiana, che rappresentava l'obiettivo della Repubblica, e vide l'incontro e il confronto di molte figure di primo piano del Risorgimento accorse da tutta la Penisola, fra cui Giuseppe Garibaldi e Goffredo Mameli. In quei mesi Roma passò dalla condizione di Stato tra i più arretrati d'Europa a banco di prova di nuove idee democratiche, ispirate principalmente al mazzinianesimo, fondando la sua vita politica e civile su principi quali, in primis, il suffragio universale maschile (il suffragio femminile in realtà non era vietato dalla Costituzione, ma le donne ne restarono escluse per consuetudine)[2]; l'abolizione della pena di morte e la libertà di culto.

  1. ^ Rinaldo Caddeo, Inni di Guerra e Canti patriottici del Popolo Italiano, Milano, Casa Editrice Risorgimento, 1915. p.38
  2. ^ Attualità della Repubblica romana ‹ Gianluca Pompei Archiviato il 27 ottobre 2014 in Internet Archive.

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