Repubblica romana

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Repubblica romana
Motto:
"S.P.Q.R."
"Senatus PopulusQue Romanus"

(Il Senato e il Popolo Romano)

Repubblica romana - Localizzazione
Repubblica romana - Localizzazione
La Repubblica romana nel 44 a.C.
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica romana
Nome ufficialeRes publica Romana
Lingue ufficialilatino
Lingue parlateLatino e greco antico (In oriente)
varie lingue barbare
CapitaleRoma
Politica
Forma di governoRepubblica oligarchica mista ad un sistema monarchico elettivo e democratico.
ConsoliElenco
Organi deliberativiSenato romano, Comizi
Nascita509 a.C. con Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino
Causacacciata di Tarquinio il Superbo
Finede facto 16 gennaio 27 a.C. (de jure almeno fino al 235 d.C., nella forma del Principato) con Gaio Giulio Cesare Ottaviano e Marco Vipsanio Agrippa
CausaAssunzione del titolo di Augusto da parte di Ottaviano e istituzione del Principato
Territorio e popolazione
Bacino geograficoBacino del Mediterraneo
Territorio originaleRoma e dintorni
Massima estensione1950000 km² nel 50 a.C.
Popolazione30 - 40 milioni di abitanti nel I secolo a.C.
Economia
ValutaSesterzio, Asse
Risorseoro, argento, ferro, stagno, ambra, cereali, pesca, ulivo, vite, marmi
Produzionivasellame, oreficeria, armi
Commerci conParti, Africa subsahariana, India, Arabia
Esportazionioro
Importazionischiavi, animali, seta, spezie
Religione e società
Religioni preminentireligione romana, religione greca, religione egiziana, mitraismo
Religione di Statoreligione romana
Religioni minoritariereligione ebraica, druidismo
Classi socialicittadini romani (patrizi e plebei), liberi e schiavi
Evoluzione storica
Preceduto daEtà regia di Roma
(Re Etruschi)
Succeduto daImpero romano

La Repubblica Romana (in latino: Res publica Romana) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. e il 27 a.C., quando l'Urbe fu governata da un'oligarchia repubblicana. Essa nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città e al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche. La sua fine viene invece convenzionalmente fatta coincidere, circa mezzo millennio dopo, con la fine di un lungo periodo di guerre civili che segnò de facto (benché formalmente non avvenne in forma istituzionale)[1] la fine della forma di governo repubblicana, a favore di quella del Principato. Qui di seguito il passo fondamentale di Tito Livio, che descrive le ragioni che portarono alla caduta della monarchia dei Tarquini, considerando che i tempi erano ormai maturi:

«E non c'è dubbio che lo stesso Bruto, coperto di gloria per l'espulsione del tirannico Tarquinio, avrebbe agito in modo estremamente dannoso per la Res Publica, se il desiderio prematuro di libertà lo avesse portato a detronizzare qualcuno dei re precedenti. Infatti cosa ne sarebbe stato di quel gruppo di pastori e di popolazione se, fuggiti dai loro paesi per cercare la libertà o l'impunità nel recinto inviolabile di un tempio, si fossero resi liberi dalla paura di un re e si fossero lasciati condizionare dai discorsi faziosi dei tribuni e a scontrarsi verbalmente con i patres di una città che non era la loro, prima che l'amore coniugale, l'amore paterno e l'attaccamento alla terra stessa, sentimento consuetudinario, non avessero unito i loro animi? La Res publica, minata dalla discordia, non avrebbe potuto neppure raggiungere la maggiore età. Invece l'atmosfera di serenità e moderazione che accompagnò la gestione del governo, portò la crescita ad un punto tale che, una volta raggiunta la piena maturità delle sue forze, poté dare i frutti migliori della libertà.»

Quella della Repubblica rappresentò una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo.

In questo periodo si inquadrano la maggior parte delle grandi conquiste romane nel Mediterraneo e in Europa, soprattutto tra il III e il II secolo a.C.; il I secolo a.C. fu invece, come detto, devastato dai conflitti intestini dovuti ai mutamenti sociali, ma fu anche il secolo di maggiore fioritura letteraria e culturale, frutto dell'incontro con la cultura ellenistica e riferimento "classico" per i secoli successivi.

Riguardo alla forma di governo, lo storico greco Polibio affermerà che quello della repubblica romana è il migliore esempio di Costituzione mista, poiché rappresenta la perfetta unione tra la monarchia, incarnata dai Consoli, l'oligarchia, incarnata dal Senato, e la democrazia, incarnata dalle Assemblee romane, i famosi comizi.

  1. ^ Nell'Impero Romano il sistema repubblicano non decadde mai formalmente, essendo stato affiancato dalla figura del Princeps.

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