Resa di Caserta

Resa di Caserta
Nel salone della Reggia di Caserta si riconoscono: a sinistra, i delegati tedeschi; di fronte, l'estensore del verbale delle tre firme e l'interprete tedesco; a destra, il Generale Morgan e, alle sue spalle (con gli stivali), il generale Kislenko.
ContestoSeconda guerra mondiale
Firma29 aprile 1945
LuogoCaserta, Regno d'Italia
Efficacia2 maggio 1945
PartiStati Uniti
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Germania (bandiera) Germania
Repubblica Sociale Italiana (bandiera) Repubblica Sociale Italiana[1]
FirmatariGermania e Alleati della seconda guerra mondiale
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La resa di Caserta fu l'atto formale e conclusivo che sancì la fine della campagna d'Italia e la definitiva sconfitta delle forze nazifasciste nella penisola durante la seconda guerra mondiale.

L'atto, intitolato Strumento di resa locale delle forze tedesche e delle altre forze poste sotto il comando o il controllo del Comando Tedesco Sud-ovest[2] e relativi allegati, fu firmato alla Reggia di Caserta il 29 aprile 1945 alla presenza di ufficiali delegati britannici, statunitensi, tedeschi e di un osservatore sovietico: esso prevedeva la resa incondizionata, che doveva diventare operativa a partire dal 2 maggio.

Nel documento stilato, le forze armate tedesche erano associate a quelle della Repubblica Sociale Italiana, in quanto a quest'ultima, considerata uno Stato fantoccio, e come tale non riconosciuto dalle forze alleate, non era concesso di stipulare accordi diretti con gli avversari: per tale motivo, il rappresentante tedesco era dotato di una delega scritta conferitagli dal ministro della difesa della RSI, Rodolfo Graziani.

  1. ^ Solo de iure, in quanto non riconosciuta dagli angloamericani.
  2. ^ Instrument of local surrender of German and other forces under the command or control of the German Commander-in-Chief Southwest.

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