Resistenza repubblicana in Afghanistan parte della Guerra civile in Afghanistan | |||
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Data | 17 agosto 2021 - in corso | ||
Luogo | Afghanistan | ||
Casus belli | Terza caduta di Kabul | ||
Esito | Conflitto in corso | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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La resistenza repubblicana in Afghanistan (detta anche seconda resistenza anti-talebana[3][4][5] o semplicemente resistenza anti-talebana[6]) è il movimento clandestino di opposizione armata alla presa del potere da parte dei talebani in Afghanistan, avvenuta nell'agosto del 2021 grazie a una rapida offensiva che aveva provocato il crollo della precedente Repubblica Islamica dell'Afghanistan, favorita dal ritiro delle truppe internazionali a seguito dell'accordo di Doha del 2020.
Dopo la caduta della capitale Kabul nelle mani dei talebani il 15 agosto 2021 e la proclamazione di un Emirato Islamico dell'Afghanistan, ex membri dell'Alleanza del Nord ed altre figure anti-talebane diedero vita a una nuova alleanza militare denominata Fronte di Resistenza Nazionale (FRN), sotto la guida di Ahmad Massoud (figlio del comandante Massoud assassinato da emissari di Al Qaida nel 2001) e del vicepresidente deposto Amrullah Saleh; basate nella valle del Panjshir, una delle principali basi operative per l'originale Alleanza del Nord, queste forze divennero la principale resistenza organizzata contro i talebani in Afghanistan.[7][8] Offensive talebane portarono alla caduta, entro il 13 settembre 2021, della principale base del FRN nel Panjshir, obbligando i suoi capi a trovare rifugio nel confinante Tagikistan; combattenti del movimento trovarono rifugio nelle zone montuose del Panjshir, iniziando nei mesi seguenti azioni di guerriglia contro i talebani estese poi a diverse delle province del nord-est dell'Afghanistan.
Nel corso del 2022 presero a formarsi in varie zone dell'Afghanistan diversi altri gruppi di resistenza armata fedeli alla vecchia Repubblica, per quanto spesso molto piccoli, dalle scarse capacità operative e non coordinati da una struttura organizzativa superiore; oltre al FRN, espressione principalmente della minoranza etnica dei tagiki, si affermarono come principali gruppi di resistenza il Fronte per la libertà dell'Afghanistan (interetnico e composto principalmente da ex militari delle forze armate repubblicane) e il Movimento di liberazione dell'Afghanistan (attivo tra la maggioranza etnica dei pashtun). Da allora i gruppi della resistenza hanno condotto un conflitto a bassa intensità contro le autorità dell'Emirato, con azioni di guerriglia, imboscate a pattuglie e attacchi a basi e avamposti isolati nelle zone montuose del paese, scatenando dure campagne di repressione da parte delle forze talebane; le attività della resistenza non portarono tuttavia alla liberazione permanente di alcun territorio abitato, e rimangono lontane dal costituire una minaccia esistenziale per il regime talebano.[9]
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore A/78/628-S/2023/941