Rivolta di Shimabara

Rivolta di Shimabara
Mappa della battaglia di Shimabara
Dataautunno 1637 - primavera 1638
LuogoPenisola di Shimabara, Arcipelago di Amakusa
EsitoVittoria dello shogunato
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Oltre 125 000 uominiTra i 27 000 e i 37 000 uomini[1]
Perdite
1 900 morti
11 000 feriti
oltre 27 000 morti
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La rivolta di Shimabara (島原の乱?, Shimabara no ran) fu una rivolta scoppiata nel 1637, durante il periodo Edo, nel Giappone sud-occidentale, che vide i cattolici giapponesi, in gran parte contadini, insorgere contro il governo dello shogunato Tokugawa che aveva attuato una forte persecuzione religiosa nei confronti dei cristiani cattolici.

Lo shogunato inviò un contingente di oltre 125 000 uomini per sopprimere la ribellione e dopo un lungo assedio contro i cristiani nel castello di Hara riuscì a sconfiggerli.

A seguito della rivolta, il leader degli insorti Amakusa Shirō fu decapitato e la persecuzione anticristiana si fece molto più aspra terminando solo nel 1650. Fu a seguito di questa rivolta che in Giappone si adottò una politica di isolamento nazionale (sakoku) che andò avanti per oltre due secoli.

  1. ^ William S. Morton, Japan: Its History and Culture, p. 260

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