Rivoluzione

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«Cittadini, vorreste una rivoluzione senza rivoluzione?»

Il termine rivoluzione[2] (dal latino revolutio, -onis, "rivolgimento, ritorno", derivato dal verbo revolvĕre "rovesciare") nel suo significato più ampio[3] indica qualsiasi cambiamento radicale nelle strutture sociali come quello operato ad esempio dalla rivoluzione industriale, da quella tecnologica o in particolare da quella culturale come auspicavano gli illuministi nel secolo XVIII con la redazione dell'Encyclopédie:

«Quest'opera produrrà certamente, col tempo, una rivoluzione negli animi ed io spero che i tiranni, gli oppressori, i fanatici e gli intolleranti non abbiano a trarne vantaggio. Avremo reso un servigio all'umanità.[4]»

Nella filosofia politica è l'ideale della realizzazione storica di un radicale cambiamento, ispirato da motivazioni ideologiche, nella forma di governo di un paese con trasformazioni profonde di tutta la struttura sociale, economica.

  1. ^ Risposta di Maximilien de Robespierre a Jean-Baptiste Louvet de Couvray il 5 novembre del 1792 alla Convenzione Nazionale.
  2. ^ Fonte principale: Enciclopedia Treccani alla voce corrispondente
  3. ^ Enciclopedia Garzanti di Filosofia (1981) alla voce corrispondente
  4. ^ Lettera di Diderot a Sophie Volland del 26 settembre 1762

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