La romanizzazione della lingua cinese è l'uso dell'alfabeto latino per scrivere il cinese. Poiché questa è una lingua tonale con alfabeto logografico, i suoi caratteri non rappresentano direttamente dei fonemi. Nel corso degli anni sono stati elaborati diversi sistemi di romanizzazione della lingua cinese. Dal 1982 l'Hanyu Pinyin è diventato il principale metodo internazionale in uso per la trascrizione del cinese, dopo essere stato adottato ufficialmente dalla Repubblica Popolare Cinese negli anni '70. Tra i sistemi maggiormente noti prima dell'introduzione del Pinyin vanno annoverati il Wade-Giles e la romanizzazione Yale. Il pinyin viene attualmente impiegato dagli organismi internazionali, sulla carta stampata, nei media, nelle traduzioni letterarie e nei vari ambiti in cui si rende necessario riferirsi a termini cinesi in produzioni di lingua occidentale.
I sistemi di romanizzazione del cinese sono un utile strumento per gli studenti stranieri del cinese, poiché servono a indicare la pronuncia di caratteri a loro non familiari. Possono anche essere di aiuto per chiarire la pronuncia in casi ambigui: ad esempio, la pronuncia corretta del mandarino standard (la lingua ufficiale della Repubblica Popolare Cinese) rappresenta talvolta un problema per alcuni parlanti di altre lingue cinesi mutuamente inintelligibili che non parlano correntemente il mandarino. I sistemi di romanizzazione sono un utile strumento per l'immissione dei caratteri cinesi nei computer, attività resa difficile dal fatto che da un lato le normali tastiere QWERTY sono progettate per l'alfabeto latino, dall'altro i dizionari cinesi hanno complesse regole di ordinamento per i caratteri. Mediante l'impiego dei sistemi di romanizzazione diviene possibile elencare i caratteri alfabeticamente in base alla trascrizione della loro pronuncia in caratteri latini, rendendo possibile una maggior efficienza e velocità nella scrittura dei caratteri tramite tastiera.