Rugby (pron. /ˈrɛɡbi/ o /ˈraɡbi/[1], in inglese rugby football; in italiano, ormai desueto, pallovale o palla ovale[2][3]) è il nome generico con cui si indicano gli sport di squadra che hanno per obiettivo segnare una meta e per regola il passaggio all'indietro obbligatorio.[4] Ne esistono quattro varianti principali, di cui due differenziatesi nel Regno Unito alla fine del XIX secolo: il rugby a 15 o rugby union, disputato tra due squadre di 15 giocatori ciascuno, e il rugby a 13 o rugby league, con 13 elementi per squadra. Oltre alle differenze del numero dei giocatori, le due discipline hanno regole differenti e sono considerate indipendenti l'una dall'altra. La terza, il rugby a 7, si gioca con 7 elementi per squadra ed un tempo di gioco ridotto; risponde alla stessa federazione che gestisce il rugby a 15 ma ha regole, ranking e competizioni propri. Inoltre, come variante del rugby a 13, esiste quello a 9.
Il rugby a 15 è praticato a livello internazionale in buona parte del mondo: nel Regno Unito, nei Paesi dell'ex impero britannico (Irlanda, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Sudafrica), nonché in Francia (dove un campionato esiste dalla fine del XIX secolo), Italia (che ha un suo campionato nazionale dal 1929), Argentina, Romania (presente nella Coppa Europa di rugby fin dagli anni sessanta) ed ex Unione Sovietica (dove aveva patrocinatori di rilievo come Jurij Gagarin e la cui eredità è stata raccolta da Russia e soprattutto Georgia); riscuote seguito anche in Giappone, Marocco, Kenya, Namibia e in diverse altre nazioni di Oceania e Asia; il rugby a 13 ha il maggior seguito in Inghilterra, Francia, Australia, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea, paese quest'ultimo nel quale è lo sport nazionale.
La storia del rugby è unitaria fino al 1895, anno della scissione professionistica del rugby a 13; da allora ci si riferisce più propriamente a rugby a 15 o a 13. Le altre due principali varianti di gioco, più veloci e rapide, si differenziano dalle altre due per il numero dei giocatori: le squadre infatti sono composte da 9 o 7 giocatori che si contendono la partita in un campo di misura regolare (come nel rugby a 15) ma con un tempo di gioco inferiore, facendo riferimento ai codici delle due varianti da cui originano. Proprio il rugby a 7 è entrato a far parte dei Giochi olimpici a partire dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. In precedenza, agli inizi degli anni 1900, fu il rugby a 15 a fare alcune apparizioni fra gli sport olimpici.
Verso la fine del XX secolo cominciò ad avere notevoli sviluppi e progressi tecnici anche il rugby femminile, con l'istituzione nel 1991 della Coppa del Mondo di rugby femminile e in seguito di analoghi tornei internazionali come il Sei Nazioni femminile nel 1996.