La Rus' di Kiev (in ucraino Київська Русь?, Kyїvska Rus'; in russo Киевская Русь?, Kievskaja Rus'; in bielorusso Кіеўская Русь?, Kijeŭskaja Ruś) fu un'entità monarchica medievale degli Slavi orientali,[1] sorta verso la fine del IX secolo, in parte del territorio delle odierne Ucraina, Russia europea, Bielorussia, Moldavia, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia orientali. Considerata il più antico Stato organizzato slavo-orientale, del quale Kiev fu a lungo la capitale, nelle fonti medievali viene chiamata semplicemente Rus', oppure Terra di Rus', o appunto Rus' di Kiev.
Questa realtà politica nasce verso la fine del IX secolo lungo le sponde del fiume Dnepr, come risultato dello stanziamento, avvenuto a partire dal secolo precedente, di alcune tribù vichinghe svedesi, chiamate Rus', in alcune zone dell'Europa nordorientale abitate da tribù slave, finniche, baltiche. Secondo la Cronaca degli anni passati, principale fonte storica per questo periodo, verso l'anno 880 il principe variago Oleg conquistò Kiev, unendo intorno ad essa varie terre sulla rotta commerciale via variago-greca, e il nome Terra di Rus' iniziò a riferirsi alla terra degli Slavi di Kiev.[2]
La successiva storia kievana può essere suddivisa in tre periodi, ciascuno della durata di alcuni decenni o più:[3] il primo, dall'880 al 980, contraddistinto dall'ascesa prepotente dello Stato kievano sullo scacchiere esteuropeo del tempo; il secondo, dal 980 al 1054, corrispondente all'incirca ai regni dei principi Vladimir I (detto il Santo o il Grande) e Jaroslav I il Saggio, nella quale la Rus' raggiunse l'acme della sua potenza; un terzo periodo, che si suole far partire dal 1054, caratterizzato dal lento declino, principalmente a causa dei gravi problemi di successione al trono.
Non esiste una data precisa riguardo alla fine della Rus' kievana; alcune date importanti sono il 1169, quando il principe Andrej Bogoljubskij, che aveva già trasferito la capitale dello Stato a Vladimir, saccheggiò Kiev, e il 1240, quando Kiev venne rasa al suolo dai Tataro-mongoli, che cominciavano in quegli anni il lungo periodo di pesante ingerenza negli affari interni della Rus'.
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