La s lunga (ſ) è una forma antica della lettera s minuscola[1].
Dopo l'uniformazione della scrittura ordinata da Carlo Magno, con la conseguente codifica della scrittura carolina o minuscola carolingia, il carattere usato per la S minuscola era, appunto, la s lunga. Solo più tardi comparve la s finale (s), s rotonda o s corta, in principio utilizzata solo in fine di parola.
A poco a poco l'utilizzo della s finale si generalizzò, finché giunse a sostituire completamente la s lunga perché quest'ultima poteva essere facilmente confusa con una f[2], soprattutto dopo l'introduzione della scrittura corsiva da parte di Giovanni Francesco Cresci[3]. Il testo della Costituzione degli Stati Uniti d'America, per esempio, impiega la s lunga unicamente lì dove la s è doppia, come nelle parole Congreſs, Claſs o Busineſs'.
La s lunga è rimasta nel francese e in inglese fino alla Rivoluzione Industriale. Non è più in uso oggigiorno in queste lingue ma è ancora usata in Germania (vedere più in basso).
L'illustrazione presente a lato mostra l'aspetto che assume la lettera nei caratteri con grazie e in quelli senza grazie, sia in stile romano sia in corsivo.
Di questa lettera esiste solo la forma minuscola, il che si spiega in quanto la legatura ß, composta da una s lunga seguita da una s rotonda (o da una z gotica ʒ) segue il medesimo principio: in maiuscolo, ſ e ß (ſ+s o ſ+ʒ per il tedesco) diventano S e SS[4]. Altre legature usate in passato con questa lettera sono ad esempio 'si', 'ss' e 'st'.