Salvador Allende

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Salvador Allende
Ritratto presidenziale ufficiale di Salvador Allende

28º Presidente del Cile
Durata mandato3 novembre 1970 –
11 settembre 1973
PredecessoreEduardo Frei Montalva
SuccessoreAugusto Pinochet
(come Presidente della giunta militare)

Ministro della Sanità e delle Politiche Sociali del Cile
Durata mandato28 agosto 1938 –
2 aprile 1942
PresidentePedro Aguirre Cerda
Jerónimo Méndez Arancibia
PredecessoreMiguel Etchebarne Riol
SuccessoreEduardo Escudero Forrastal

Presidente del Senato del Cile
Durata mandato27 dicembre 1966 –
15 maggio 1969
PresidenteEduardo Frei Montalva
PredecessoreJosé Tomás Reyes Vicuña
SuccessoreTomás Pablo Elorza

Segretario generale del Partito Socialista del Cile
Durata mandatogennaio 1943 –
luglio 1944
PredecessoreMarmaduke Grove Vallejos
SuccessoreBernardo Ibáñez Águila

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista del Cile
Titolo di studioLaurea in Medicina e Chirurgia
UniversitàUniversidad de Chile
ProfessioneMedico
FirmaFirma di Salvador Allende

Salvador Guillermo Allende Gossens[1][2][3] (AFI: [salβaˈðoɾ ɡiˈʎermo aˈʎende ˈɣosens]; Santiago del Cile, 26 giugno 1908[4]Santiago del Cile, 11 settembre 1973) è stato un politico cileno, Presidente del Cile dal novembre del 1970 al settembre del 1973, prima personalità politica dichiaratamente marxista ad esser stata mai eletta democraticamente alla carica di Presidente d'un qualsiasi paese delle Americhe[5] e, secondo alcuni, addirittura del mondo[6][7].

Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l'Università del Cile, dalla quale fu per un certo periodo allontanato e inquisito per le sue posizioni politiche verso la fine dei propri studi, figurò, nel 1933, tra i fondatori e principali animatori del Partito Socialista del Cile. Successivamente eletto deputato al Congresso nazionale cileno nel 1937, venne nominato Segretario nazionale del suo partito nel 1943, e ricoprì la carica di Ministro della Sanità e delle Politiche Sociali; infine, nel 1945, divenne senatore e, nel 1966, Presidente del Senato cileno. Eletto, nel 1970, Presidente della Repubblica cilena come candidato socialista democratico d'orientamento marxista all'interno della coalizione di governo nota come Unità Popolare, composta, oltreché dal suo stesso Partito, dal Partito Comunista del Cile, dal Movimento d'Azione Popolare Unitario (MAPU, un partito social-cattolico nato da una scissione dell'ala sinistra del Partito Democratico Cristiano del Cile) e dal Partito Radicale del Cile, s'impegnò celermente nella progressiva e pacifica conversione della società cilena in una di stampo socialista attraverso un particolare programma di governo battezzato la vía chilena al socialismo. Per via di ciò, i suoi sostenitori e ammiratori, che si riferivano spesso a lui come Compañero Presidente ("Compagno Presidente"), lo annoverano tra i pochi rivoluzionari non violenti.[8]

Fu deposto l'11 settembre del 1973 da un golpe dell'esercito cileno, segretamente appoggiato dalla CIA e dall'amministrazione del Presidente degli Stati Uniti d'America Richard Nixon che, per quasi l'intero mandato di Allende, s'impegnarono a indebolire la stabilità del Paese tramite l'utilizzo di considerevoli operazioni di boicottaggio economico (legali e non)[9][10][11], contribuendo alla sua deposizione. Secondo lo studioso Loris Zanatta, la crisi fu causata prevalentemente da fattori endogeni come la situazione economico-finanziaria.[12] Secondo le fonti ufficiali[13][14][15][16], la maggioranza degli storici[17] e la figlia Isabel Allende Bussi,[18] morì suicida[19][20], in circostanze estremamente drammatiche, a causa dei continui bombardamenti della sede presidenziale da parte dell'aviazione militare cilena e degli scontri tra il suo corpo di guardia personale e i golpisti - nel Palacio de La Moneda a Santiago del Cile, ma furono in molti a sostenere che in verità fosse stato ucciso dai militari golpisti. A seguito del golpe il generale Augusto Pinochet, leader degli insorti, instaurò una brutale dittatura retta da una giunta militare da lui presieduta, andando così a interrompere un lungo periodo (più di quarant'anni) di governi democratici susseguitisi nel Paese.

  1. ^ Alla nascita Salvador Isabelino del Sagrado Corazón de Jesus Allende Gossens, vedi biografia.
  2. ^ I veri nomi di Allende, su salvadorallende.blog.lemonde.fr. URL consultato il 7 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  3. ^ (ES) Salvador Guillermo Allende Gossens, su Gamba. URL consultato il 3 giugno 2023 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2021).
  4. ^ "Acta revela que Salvador Allende nació en Santiago", El Mercurio, 4 de Abril de 2008 (PDF) (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2012).
  5. ^ (EN) Profile: Salvador Allende, su news.bbc.co.uk, BBC News. URL consultato il 9 ottobre 2009.
  6. ^ Roberts, K.M. (1995). "From the Barricades to the Ballot Box: Redemocratization and Political Realignment in the Chilean Left", Politics & Society, 23, pp. 495-519.
  7. ^ Prima di lui, in Italia, Giuseppe Saragat del PSDI, nel 1964, fino a pochi anni prima marxista dichiarato, anche se eterodosso, poi socialdemocratico, venne eletto dal Parlamento italiano a Presidente della Repubblica; prima vi fu anche, nel 1936, l'elezione di Manuel Azaña Díaz nella Spagna repubblicana: egli era vicino alle idee socialiste e in maggioranza marxiste del Fronte Popolare
  8. ^ In ricordo di Allende: l'unico rivoluzionario non violento (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2011).
  9. ^ Richard Pipes, Communism: A History, The Modern Library, 2003, p. 138, ISBN 0-8129-6864-6.
  10. ^ Chile: The Bloody End of a Marxist Dream., in Time Magazine. 24 September 1973. "Allende's downfall had implications that reached far beyond the borders of Chile. His had been the first democratically elected Marxist government in Latin America..."
  11. ^ Peter Winn, Furies of the Andes, in Greg & Gilbert Grandin & Joseph (a cura di), A Century of Revolution, Durham, NC, Duke University Press, 2010, pp. 239-275.
  12. ^ Loris Zanatta, Storia dell'America Latina contemporanea, collana Biblioteca Storica Laterza, Editori Laterza, p. 166, ISBN 978-88-581-2671-4.
    «In proposito contarono senz'altro molto di più i fattori endogeni, senza i quali, come già s'era visto nel 1970, la stessa ostilità di Washington non avrebbe prodotto gli effetti desiderati. La politica economica di Allende stimolò nel primo anno un'enorme crescita, ma si dimostrò presto insostenibile. Come già era accaduto con le economie dei populismi, l'inflazione lievitò e il governo dovette importare sempre più beni per soddisfare la domanda cresciuta troppo in fretta. In breve la bilancia commerciale e la solvenza finanziaria del Cile crollarono e l'economia precipitò nel caos.»
  13. ^ (FR) Chili : la Cour suprême conclut au suicide de Salvador Allende, in Le Monde.fr, 7 gennaio 2014. URL consultato il 16 maggio 2021.
  14. ^ (EN) Chile court confirms Salvador Allende committed suicide, in BBC News, 12 settembre 2012. URL consultato il 16 maggio 2021.
  15. ^ Rocco Cotroneo, Due spari, e la morte di Allende cambiò la Storia del Sud America, su Corriere della Sera, 3 settembre 2013. URL consultato il 16 maggio 2021.
  16. ^ Elena Basso, «Così iniziò il golpe contro mio zio Salvador Allende», in Il Manifesto, 11 settembre 2019. URL consultato il 16 maggio 2021.
    «L’assalto è feroce e Allende si suicida con un colpo di pistola. I combattenti della Moneda vengono arrestati, torturati e uccisi e il Cile dà inizio ai più cupi dei suoi anni sotto il torchio della feroce dittatura militare guidata dal generale Augusto Pinochet.»
  17. ^ Loris Zanatta, 8. Gli anni '60 e '70. Il ciclo rivoluzionario., in Storia dell'America Latina contemporanea, collana Biblioteca Storica Laterza, Editori Laterza, p. 164, ISBN 978-88-581-2671-4.
    «(...) fu rovesciato e indotto al suicidio da un violento colpo di Stato guidato dal generale Augusto Pinochet (...)»
  18. ^ (ES) Isabel Allende Bussi, Sito Ufficiale di Isabel Allende Bussi, su isabelallendebussi.cl. URL consultato l'11 novembre 2021.
    «Es muy importante para la familia y el país que hubiera una certeza jurídica. El juez (Mario) Carroza hizo una investigación con equipos multidisciplinarios extraordinarios, con los mejores especialistas del mundo, para llegar a una conclusión indesmentible. La familia queda tranquila, se cierra el capítulo, si había dudas para algunos -no para nosotros- con esto debiera quedar absolutamente cerrado y, como lo dije el día 11 en el monumento (a Allende), no sólo cierra un ciclo desde el punto de vista de la certeza jurídica y de la tranquilidad para la familia, sino que en nada disminuye, al contrario, enaltece la figura de Salvador Allende. Está claro que fue llevado a una situación límite, que llegó cerca de las siete de la mañana a La Moneda, que resistió hasta las dos de la tarde, que no estaba dispuesto a aceptar ningún ofrecimiento a sacarlo fuera del país y comenzar un exilio.»
  19. ^ (EN) Associated Press, Chilean president Salvador Allende committed suicide, autopsy confirms, in The Guardian, 20 luglio 2011. URL consultato il 26 marzo 2019.
  20. ^ Federico Tulli, "Quel giorno alla Moneda, mio padre...". Storia di Montiglio, l'italiano che voleva salvare Allende, in Left, 11 settembre 2017. URL consultato il 20 maggio 2021.
    «Dopo il suo ultimo messaggio alla nazione, poco prima che il generale Javier Palacios ordinasse l’assalto finale, i golpisti telefonarono ad Allende offrendogli un aereo per andare in esilio. Lui rifiutò urlando: «Traditori». Quindi intimò ai suoi di arrendersi e li salutò. Imbracciando il mitra ricevuto in regalo da Fidel Castro si chiuse nel suo studio privato e si sparò. «Forse pensò che in questo modo ci avrebbero risparmiato. Purtroppo non è andata così. Se i miei compagni avessero intuito cosa li aspettava, non si sarebbero lasciati ammanettare. Sarebbero morti combattendo».»

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