Salvezza (in latino: salvatio, da salva, 'salvo, al sicuro') in generale, significa la liberazione da condizioni indesiderabili.[1] In campo religioso e teologico, il termine si riferisce in genere alla liberazione dell'anima dal peccato e dalle sue consequenze.[2][3] Il ramo accademico che studia la salvezza è la soteriologia.
Nelle religioni abramitiche si riferisce appunto alla liberazione dell'anima dal peccato e dalle sue consequenze[2] ed è sinonimo di redenzione.[4] A seconda della religione o della confessione religiosa, la salvezza deriva o solo dalla grazia divina (senza meriti) o dalla fede o dalle buone azioni, o da una combinazione di questi. Le religioni spesso insistono sul fatto che l'essere umano sia peccatore di natura e che la pena per il peccato sia la morte (fisica e/o spirituale).
L'induismo, il buddismo, il giainismo e il sikhismo condividono alcuni concetti-chiave simili, che sono interpretati in maniera diversa dalle diverse comunità.[5]