Sarah Pugh (Alexandria, 6 ottobre 1800 – Germantown, 1º agosto 1884[1]) è stata un'attivista, insegnante, abolizionista e suffragetta[2][3][4][5] statunitense; fu impegnata nella promozione del movimento dei prodotti liberi, compreso il boicottaggio dello zucchero prodotto dal lavoro degli schiavi.[2] Fu una leader della Philadelphia Female Anti-Slavery Society dai suoi primi giorni nel 1835 fino alla sua chiusura nel 1870.[6] Insieme a Lucretia Mott, fu una delle delegate alla World Anti-Slavery Convention di Londra a cui fu negato il posto perché erano donne[7].
- ^ (EN) Pugh, Sarah (1800–1884) | Encyclopedia.com, su encyclopedia.com. URL consultato il 25 giugno 2024.
- ^ a b (EN) Sarah Pugh - 19th Century Abolitionist And Feminist, su Women's History Blog, 6 luglio 2013. URL consultato l'11 maggio 2017.
- ^ (EN) Edward James, Janet James e Paul Boyer, Notable American Women, 1607–1950: A Biographical Dictionary, Volume 3, Harvard University Press, 1971, ISBN 9780674627345. URL consultato l'11 maggio 2017.
- ^ (EN) Memorial of Sarah Pugh: A Tribute of Respect from Her Cousins, Philadelphia, Pennsylvania, J.B. Lippincott Publishers, 1888. URL consultato l'11 maggio 2017.
- ^ (EN) Junius Rodriguez, Encyclopedia of Emancipation and Abolition in the Transatlantic World, Routledge, 2015, ISBN 978-0765612571. URL consultato l'11 maggio 2017.
- ^ (EN) Ira V Brown, "AM I NOT A WOMAN AND A SISTER?" THE ANTI-SLAVERY CONVENTION OF AMERICAN WOMEN, 1837-1839, in Pennsylvania State University. URL consultato il 13 dicembre 2020.
- ^ (EN) Manisha Sinha, The slave's cause : a history of abolition, New Haven, gennaio 2016, pp. 289–91, ISBN 978-0-300-18137-1, OCLC 920017303.