Scavi archeologici di Oplonti | |
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Il calidarium della Villa di Poppea | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Torre Annunziata |
Dimensioni | |
Superficie | 11 000 m² |
Scavi | |
Data scoperta | XVIII secolo |
Date scavi | 1839 |
Archeologo | Francesco La Vega |
Amministrazione | |
Patrimonio | Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata |
Ente | Parco Archeologico di Pompei |
Responsabile | Immacolata Bergamasco |
Visitabile | Sì |
Visitatori | 39 916 (2022) |
Sito web | www.pompeiisites.org |
Mappa di localizzazione | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturale |
Criterio | (III)(IV)(V) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1997 |
Scheda UNESCO | (EN) Archaeological Areas of Pompei, Herculaneum and Torre Annunziata (FR) Scheda |
Per scavi archeologici di Oplonti si intende una serie di ritrovamenti archeologici appartenenti alla zona suburbana pompeiana di Oplontis, seppellita insieme a Pompei, Ercolano e Stabiae dopo l'eruzione del Vesuvio del 79: oggi l'area archeologica è situata nel centro della moderna città di Torre Annunziata e comprende una villa d'otium chiamata «di Poppea» e una villa rustica detta «B» o «di Lucius Crassius Tertius».
Le prime campagne di scavi nell'area oplontina furono effettuate prima nel '700 e poi durante la seconda metà del XIX secolo, anche se i primi scavi sistematici si sono svolti dal 1964 riportando alla luce la Villa di Poppea. Nel 1974 è stata rinvenuta la Villa di Lucius Crassius Tertius: le esplorazioni delle due strutture sono tuttavia incomplete.
Dal 1997 l'area archeologica di Torre Annunziata, insieme a quella di Pompei e di Ercolano è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Nel 2023 gli scavi hanno fatto registrare 50 957 visitatori[1].