Scetticismo metodologico

Lo scetticismo metodologico (dubbio metodologico o metodico) è una corrente di pensiero filosofica, nell'ambito della gnoseologia, nata nel contesto del razionalismo e dell'empirismo moderno, in particolare a partire da Cartesio. Il dubbio metodico differisce dal dubbio scettico che è invece un dubitare per dubitare e nel quale il dubbio è fine a sé stesso per la totale sfiducia nelle qualità dell'uomo. Mentre gli scettici greci dubitavano effettivamente della possibilità di avere una conoscenza vera della realtà (specie in ambito metafisico), lo scetticismo metodologico si differenzia da questa corrente perché usa il dubbio solo come metodo per mettere alla prova le conoscenze in nostro possesso e giungere così a certezze più difficilmente dubitabili.

Carneade di Cirene, uno degi esponenti dello scetticismo metodologico

Esso funge da "prova del fuoco" e solo le conoscenze che sopravvivono a questa verifica possono essere considerate assolutamente vere ovvero classificabili come certezze. In questo modo lo strumento dello scetticismo metodologico non nega affatto la possibilità di conoscenza vera, come invece sosteneva lo scetticismo greco. Lo scetticismo metodologico si può considerare erede del Rasoio di Occam e precursore del falsificazionismo di Karl Popper. In Cartesio lo scetticismo metodologico si dimostra uno strumento razionalista per giudicare il valore di una conoscenza empirica: egli individua la fine del dubbio in ciò che è evidente ovvero l'evidenza è il primo punto del suo metodo gnoseologico.


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