Schizofrenia

Disambiguazione – Se stai cercando il videogioco, vedi Schizofrenia (videogioco).
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Schizofrenia
Tessuto ricamato da una persona con diagnosi di schizofrenia
Specialitàpsichiatria e psicologia clinica
Eziologiapsichiatrica, con componenti genetiche
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM295295
ICD-10F20
OMIM181500
MeSHD012559
MedlinePlus000928
eMedicine288259 e 805988

La schizofrenia (AFI: /skidʣofreˈnia/[1]) è una psicosi cronica caratterizzata dalla persistenza di sintomi di alterazione delle funzioni cognitive e percettive, del comportamento e dell'affettività, con un decorso superiore ai sei mesi, e con forte disadattamento della persona, ovvero una gravità tale da limitare o compromettere le normali attività di vita.[2]

Il termine fu coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1908 e deriva dal greco σχίζω (schízō, 'io divido') e φρήν (phrḗn, 'mente'), e cioè "scissione della mente": esso sostituì quello ottocentesco di Dementia praecox, formulato da Emil Kraepelin. Nonostante l'etimologia del termine, la schizofrenia non implica di per sé alcuna "doppia personalità" o "disturbo di personalità multipla", condizione con la quale viene spesso erroneamente confusa nel linguaggio comune e che è presente invece in alcune sindromi dissociative.[3] Piuttosto, il termine indica la "separazione delle funzioni mentali" tipica della presentazione sintomatica della malattia.

I sintomi più comuni includono allucinazioni uditive, deliri paranoidi e pensieri o discorsi disorganizzati. L'insorgenza dei sintomi si verifica in genere in età adulta, con una prevalenza globale di circa lo 0,3-0,7%.[4] La diagnosi si basa sull'osservazione dei comportamenti del paziente e sulle esperienze riportate da esso. La genetica, i fattori ambientali precoci e i processi psicologici e sociali sembrano contribuire in modo determinante al suo sviluppo. L'assunzione di alcune sostanze stupefacenti o farmaci sembra causare o peggiorare i sintomi. La ricerca attuale si concentra sul ruolo delle neuroscienze, anche se non è ancora nota una causa organica ben precisa. Le possibili combinazioni sintomatologiche hanno avviato un dibattito sul dubbio se la diagnosi possa riferirsi a un unico disturbo oppure alla somma di un certo numero di sindromi distinte.

La base del trattamento è la somministrazione di un farmaco antipsicotico, che sopprime principalmente l'attività del recettore della dopamina e talvolta della serotonina. L'intervento psicoterapeutico e la riabilitazione professionale e sociale sono altresì importanti nel trattamento. Nei casi più gravi, in cui vi sia il rischio per sé e per gli altri, può essere necessario un trattamento sanitario obbligatorio, anche se ciò avviene meno frequentemente rispetto al passato.[5]

La malattia porta allo sviluppo di diversi problemi relativi al comportamento e alla sfera emozionale, ha per conseguenza un significativo deficit nella vita sociale e professionale. Le persone affette da schizofrenia possono avere comorbilità, tra cui la depressione maggiore e disturbi d'ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da uso di sostanze, e il disturbo bipolare. Sono altresì frequenti i casi di abuso di sostanze (riscontrabili in quasi il 50% dei pazienti),[6] problemi sociali, come la disoccupazione e la povertà. L'aspettativa di vita media delle persone affette dalla condizione varia da 12 a 15 anni di meno rispetto alla popolazione in generale. Nei soggetti schizofrenici si riscontrano un aumento dei problemi di salute fisica e un tasso di suicidio più elevato, circa il 5%.[4]

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "schizofrenia", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ (EN) "Schizophrenia" Concise Medical Dictionary. Oxford University Press, 2010. Oxford Reference Online. Maastricht University Library Archiviato il 14 giugno 2012 in Internet Archive. 29 June 2010 prepaid subscription only Archiviato il 21 agosto 2020 in Internet Archive.
  3. ^ (EN) Picchioni MM, Murray RM, Schizophrenia, in BMJ, vol. 335, n. 7610, luglio 2007, pp. 91-5, DOI:10.1136/bmj.39227.616447.BE, ISSN 0959-8138 (WC · ACNP), PMC 1914490, PMID 17626963.
  4. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Lancet09
  5. ^ (EN) Becker T, Kilian R, Psychiatric services for people with severe mental illness across western Europe: what can be generalized from current knowledge about differences in provision, costs and outcomes of mental health care?, in Acta Psychiatrica Scandinavica Supplement, vol. 113, n. 429, 2006, pp. 9-16, DOI:10.1111/j.1600-0447.2005.00711.x, PMID 16445476.
  6. ^ (EN) Buckley PF, Miller BJ, Lehrer DS, Castle DJ, Psychiatric comorbidities and schizophrenia, in Schizophr Bull, vol. 35, n. 2, marzo 2009, pp. 383-402, DOI:10.1093/schbul/sbn135, PMC 2659306, PMID 19011234.

Developed by StudentB