Sciamanesimo

Sciamano () buriato, fotografia del 1904. La maschera che copre il volto ha la funzione di "trasformare" lo sciamano in un nuovo essere, al quale è consentito di entrare nei mondi, superiore e inferiore, interdetti ai comuni esseri umani. La funzione del tamburo che agita è molteplice. Essa è stata variamente interpretata dagli studiosi come richiamo per gli spiriti adiutori, oppure per cacciare gli spiriti maligni, o ancora per fungere da "cavalcatura" per il viaggio sciamanico.

Sciamanesimo (o sciamanismo) indica, nella storia delle religioni, in antropologia culturale e in etnologia, un insieme di conoscenze,[1][2] credenze, pratiche religiose, tecniche magico-rituali, estatiche ed etnomediche riscontrabili in varie culture e tradizioni.

Per Boris Chiclo è un «Fenomeno socio-religioso»[3]; per Ugo Marazzi è un «complesso di credenze, una concezione arcaica del mondo e dell'universo, al cui centro è la figura dello sciamano, intermediario professionale che opera da tramite tra il mondo degli uomini e il mondo degli spiriti»[4]; secondo Charlotte Seymour-Smith, «complesso di credenze e pratiche religiose ed etnomediche riscontrabili in una vasta gamma di contesti etnografici»[5].

Ciò premesso, occorre ricordare con Mircea Eliade che:

(EN)

«Shamanism in the strict sense is preeminently a religious phenomenon of Siberia and Inner Asia.»

(IT)

«Lo Sciamanesimo in senso stretto è soprattutto un fenomeno religioso della Siberia e dell'Asia centrale.»

  1. ^ Ellen Woodley, Indigenous ecological knowledge systems and development, in Agriculture and Human Values, vol. 8, n. 1-2, 1991-12, pp. 173–178, DOI:10.1007/bf01579672. URL consultato il 21 novembre 2018.
  2. ^ Piers Vitebsky, Counterworks, Taylor & Francis, 1996, pp. 182–203, ISBN 9780203459461. URL consultato il 21 novembre 2018.
  3. ^ Paul Poupard (a cura di), Dizionario delle religioni, Milano, Mondadori, 2007, v. Sciamanesimo.
  4. ^ Ugo Marazzi, in Giovanni Filoramo (a cura di), Storia delle religioni, vol. 5: Religioni dell'America precolombiana e dei popoli indigeni, Bari, Laterza, 1997, p. 247.
  5. ^ Charlotte Seymour-Smith, Dizionario di antropologia, Firenze, Sansoni, 1991, p. 359.

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