Sciopero

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Lavoratori in sciopero durante l'Autunno caldo del 1969
"Il Quarto Stato", di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1901)

Lo sciopero è un'astensione collettiva dal lavoro da parte di lavoratori subordinati, promossa dai sindacati (ma è concepibile anche uno sciopero proclamato da gruppi intra-aziendali o interaziendali, senza alcun intervento del sindacato), avente per finalità quella di ottenere, esercitando una pressione sui datori di lavoro, un miglioramento delle condizioni lavorative rispetto a quelle disciplinate dal contratto collettivo nazionale di lavoro.[1][2]

Diversa è la serrata, la quale consiste in una temporanea sospensione dal lavoro disposta dal datore, finalizzata a far pressione sui lavoratori per motivi contrattuali o per indurli a rinunciare a un'agitazione volta ad ottenere migliori condizioni economiche. La Costituzione Italiana, pur non contemplando la serrata, sembra contenere un tacito divieto a tale pratica, e un eventuale intervento del legislatore volto a sanzionarla penalmente sarebbe costituzionalmente lecito, ma solo se contemporaneamente fosse introdotta una regolamentazione giuridica del diritto di sciopero.[1]

  1. ^ a b Temistocle Martines, Diritto Costituzionale (a cura di Gaetano Silvestri): Le libertà e le autonomie - II. LE AUTONOMIE DELLE FORMAZIONI SOCIALI; 5. La comunità del lavoro. Pagine 420-426; Giuffrè Editore, 2007. ISBN 88-14-12872-3
  2. ^ Temistocle Martines, Diritto Costituzionale (a cura di Gaetano Silvestri): Le libertà e le autonomie - II. LE AUTONOMIE DELLE FORMAZIONI SOCIALI; 5. La comunità del lavoro. Pagina 436-442; Giuffrè Editore, 2011. ISBN 8814156522

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