Scontri armeno-azeri del 2015

Il 2015 registra una progressiva ulteriore recrudescenza negli scontri armeno-azeri con una particolare intensità, come nell'anno precedente, nei mesi di gennaio e di agosto ma anche settembre allorché, lungo la linea di demarcazione tra Nagorno Karabakh e Azerbaigian e lungo il confine tra questo e l'Armenia, si registrano attività belliche che vanno oltre le consuete azioni di cecchinaggio e si concretizzano in tentativi di penetrazione nel territorio nemico con numerose vittime da ambo le parti. Nell'economia di questi incidenti, per quanto desumibile oltre gli stereotipi comunicati ufficiali delle parti in causa, a tentativi di incursione azera fanno seguito rappresaglie armene.

Il 2015 evidenzia anche un uso sempre più frequente di armi di medio calibro, mortai (da 60,82, 107 e 120 mm) e lanciagranate, che alzano ulteriormente il livello della tensione e allarmano le istituzioni internazionali preoccupate dell'escalation della crisi che raggiunge il suo culmine ad agosto allorché si sviluppa lungo la linea di demarcazione tra Nagorno Karabakh una vera e propria battaglia con un numero (non ufficiale) di almeno una decina di vittime.

Sempre più frequente anche l'uso di droni per monitorare il campo avversario e comandare il lancio di artiglieria.


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