Sebastiano Serlio (Bologna, 6 settembre 1475 circa – Fontainebleau, 1554 circa) è stato un architetto e teorico dell'architettura italiano.
Deve la sua fama al trattato I Sette libri dell'architettura, che ebbe una larghissima diffusione, contribuendo a diffondere il linguaggio classicista e le nuove tendenze manieriste in tutta Europa.
Sul piano teorico abbracciò la convinzione, propria della cultura architettonica a Roma di inizio XVI secolo, che lo studio di Vitruvio andava confrontato con l'esame degli edifici antichi ancora esistenti, ma che poi occorresse anche sperimentare senza lasciarsi condizionare da regole stringenti. Questo fece di lui il maggior mediatore culturale in tutta Europa dell'esperienza artistica di Donato Bramante, Raffaello Sanzio e Baldassarre Peruzzi[1].