Seconda guerra d'indipendenza parte del Risorgimento | |||
---|---|---|---|
Napoleone III (in primo piano) e Vittorio Emanuele II entrano a Milano l'8 giugno 1859 | |||
Data | 27 aprile 1859 - 12 luglio 1859 | ||
Luogo | Regno Lombardo-Veneto e Regno di Sardegna | ||
Casus belli | Alleanza sardo-francese. Ultimatum dell'Austria al Regno di Sardegna. | ||
Esito | Armistizio di Villafranca. Vittoria di Francia e Regno di Sardegna. | ||
Modifiche territoriali | Annessione della Lombardia al Regno di Sardegna. | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
| |||
Effettivi | |||
Voci di guerre presenti su Wikipedia | |||
La seconda guerra d'indipendenza italiana fu un episodio del Risorgimento. Fu combattuta dalla Francia e dal Regno di Sardegna contro l'Austria dal 27 aprile al 12 luglio 1859.
La guerra ebbe come prologo gli accordi di Plombières del 21 luglio 1858 e l'alleanza sardo-francese del gennaio 1859 con i quali il Regno di Sardegna e la Francia prepararono la guerra all'Austria.
Si aprì nell'aprile 1859 con l'attacco dell'Austria al Regno di Sardegna che non aveva accettato di smobilitare l'esercito. Proseguì con una serie di vittorie militari dei sardo-francesi, fra le quali la battaglia di Magenta e quella di Solferino e San Martino. Si concluse con l'armistizio di Villafranca (11-12 luglio 1859) e la sconfitta dell'Austria che fu costretta a cedere alla Francia la Lombardia, girata poi al Regno di Sardegna.
La guerra ebbe come effetto il declino del sistema di ingerenze politiche dell'Austria in Italia stabilito dal congresso di Vienna. Come conseguenze portò all'annessione da parte del Regno di Sardegna, oltre che della Lombardia, anche dei territori (Toscana, Parma, Modena e Romagna pontificia) le cui autorità lasciarono il potere a governi provvisori filopiemontesi. Determinò inoltre la fase più incisiva del Risorgimento (spedizione dei Mille e campagna piemontese in Italia centrale), al termine della quale si ebbe la formazione del Regno d'Italia (1861).