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Cattura di una nave ottomana e asilo politico dato al vladica di Montenegro da parte di Venezia
Esito
Parziale vittoria turca; Vittoria imperiale
Modifiche territoriali
Venezia: perdita della Morea e annessioni territoriali in Dalmazia Sacro Romano Impero: cospicue annessioni territoriali nei Balcani Impero ottomano: annessione della Morea e ingenti perdite territoriali nei Balcani
Venezia: 60.000 nell'arco del conflitto (25.000 regolari, 24.000 mercenari, 12.000 ausiliari montenegrini e morlacchi) [1]
Sacro Romano Impero: oltre 100.000
120.000 uomini circa impiegati contro Venezia in Morea e Dalmazia sino al 1716, saliti poi a oltre 150.000 e in gran parte dirottati a sostenere lo sforzo bellico contro gli Asburgo d'Austria
Perdite
Venezia: oltre 5.000
20.000 circa nelle operazioni belliche contro Venezia
La seconda guerra di Morea fu combattuta tra la Repubblica di Venezia e l'Impero ottomano tra il 1714 e il 1718. È stato l'ultimo conflitto tra le due potenze e si è concluso con una vittoria ottomana e la perdita del possesso principale di Venezia nella penisola greca, il Peloponneso (Morea); tale sconfitta veneziana sarebbe potuta divenire ancora più pesante se non fosse stato per l'intervento della monarchia asburgica, nel 1716: infatti, le vittorie austriache sul fronte del Danubio costrinsero gli Ottomani alla firma, nel 1718, del trattato di Passarowitz, che pose fine alla guerra.
Il conflitto è noto anche con il nome di settima guerra ottomano-veneziana[2] o la piccola guerra; in Croazia è nota anche come guerra di Sinj[3].