Seconda intifada parte del conflitto israelo-palestinese | |||
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Soldati israeliani a Nablus durante l'operazione Scudo difensivo | |||
Data | 28 settembre 2000 - 8 febbraio 2005 | ||
Luogo | Israele e Territori palestinesi | ||
Esito | Indeciso: | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Perdite | |||
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64 stranieri uccisi | |||
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La seconda intifada (all'epoca denominata dal governo palestinese intifada di al-Aqṣā, in arabo انتفاضة الأقصى?) è stata la rivolta palestinese esplosa a Gerusalemme il 28 settembre del 2000, in seguito estesa a tutta la Palestina. Secondo la versione palestinese l'episodio iniziale fu la reazione a una visita, ritenuta dai palestinesi provocatoria, dell'allora capo del Likud Ariel Sharon (accompagnato da una delegazione del suo partito e da centinaia di poliziotti israeliani in tenuta antisommossa) al Monte del Tempio, luogo sacro per i musulmani situato nella Città Vecchia. L'Intifada fu una successione di fatti violenti che aumentarono rapidamente di intensità e proseguirono per anni, assumendo i caratteri di una guerra d'attrito.
La Spianata delle Moschee (il luogo della Moschea della Roccia, ed anche il Monte del Tempio per gli ebrei) è un luogo da sempre reclamato sia dagli ebrei, perché insistente sul luogo ove sorgeva il Tempio di Salomone, sia dai musulmani, essendo il punto da cui Maometto sarebbe asceso al Paradiso su di un cavallo alato nel suo miʿrāj. Il gesto di Ariel Sharon intendeva rivendicare la sovranità israeliana o ebraica sul luogo; ciò avveniva in un momento di altissima tensione tra le popolazioni dovuto al recente fallimento dei negoziati di Camp David. L'episodio fu elemento scatenante di una guerra "calda" che è passata alla storia come "Seconda Intifada".