Segno

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Il triangolo semiotico.

In semiotica, il segno è definito "qualcosa che sta per qualcos'altro, a qualcuno in qualche modo"[1]. È considerato una unità discreta di significato[2]: un sistema, composto da un segnale, una referenza e un referente, che rinvia ad un contenuto. La semiotica studia la capacità del segno di dare la possibilità a chi interpreta di comprenderne il contenuto.

Secondo Louis Hjelmslev, il segno può essere definito anche come espressione di un contenuto. Secondo Charles Peirce un sinonimo di sign è representamen. Secondo Ferdinand de Saussure, il segno è l'unione di significante e significato.

  1. ^ Danesi, M. e Perron, P. (1999)
  2. ^ Mardy S. Ireland definisce un significato come:
    Una unità di qualcosa (p.e., una parola, un gesto) che può contenere significati ambigui/multipli (p.e., come il Presidente U.S.A. Bill Clinton disse una volta, "Dipende da cosa il significato della parola 'è', 'è'")
    Mardy S. Ireland, The Art of the Subject: Between Necessary Illusion and Speakable Desire in the Analytic Encounter, Other Press, 2003, ISBN 1-59051-033-X. p. 13.

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