Il segno, nella diagnosi medica, indica un reperto patologico oggettivo, riconosciuto dal medico all'esame obiettivo del paziente stesso.
Un segno può essere privo di significato per il paziente e può perfino passare inosservato, ma per il clinico può essere di grande significato e può essere molto importante nell'indirizzare il sanitario verso la corretta diagnosi medica responsabile del corteo sintomatologico del paziente. A titolo di esempio si considerino l'ippocratismo delle dita, o il gerontoxon (arco senile).
Il segno va distinto dal sintomo, che è una sensazione riferita dal paziente e che indica il convergere di molteplici azioni e reazioni soggettive, in grado di produrre un'alterazione della normale sensazione di sé e del proprio corpo in relazione a uno stato patologico; va inoltre differenziato dai reperti della medicina di laboratorio di analisi.