La selvicoltura (o silvicoltura[1]), dal latino silvi- ("selva") e coltura ("coltivare, cura"), è nelle scienze forestali l'insieme delle attività che consentono di controllare crescita, composizione, struttura e qualità di una foresta, con diversi scopi quale la produzione di legname nonché con il fine di preservare nel tempo la qualità e la quantità del patrimonio forestale[2].
In senso stretto indica quell'insieme di interventi che permettono la coltivazione del bosco garantendone la rinnovabilità; il prelievo legnoso che se ne ricava viene valutato in termini di sostenibilità, ovvero uno sfruttamento ponderato di una risorsa che viene mantenuta rinnovabile; in questo si differenzia dalla cosiddetta "utilizzazione di rapina" che non considera questi fondamentali aspetti ecologici.