La sindrome della morte improvvisa dello Yunnan è una locuzione utilizzata per definire casi inspiegabili di arresto cardiaco che hanno colpito un numero significativo di abitanti dei villaggi rurali della provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina. I casi si sono verificati quasi sempre durante la stagione estiva delle piogge (da giugno ad agosto), ad un'altitudine compresa tra i 1800 e i 2400 metri.[1] La causa più probabile dei decessi è un fungo velenoso, colpevole di circa 400 morti negli ultimi tre decenni.[2]
Le misteriosi morti sono state registrate per decenni prima che i ricercatori del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie isolassero un fattore comune ad ogni vittima: l'ingestione di un piccolo fungo ancora sconosciuto. In precedenza si pensava che la sindrome fosse causata dalla malattia di Keshan, causata dal virus Coxsackie.[1]
Il fungo identificato si chiama Trogia venenata,[3]. È stato notato che le famiglie che raccoglievano funghi per poi rivenderli si nutrivano di questi piccoli funghi bianchi in quanto senza nessun valore commerciale.[4] Tre aminoacidi presenti nel fungo sono tossici per l'uomo, ed è stato anche dimostrato che i funghi in questione contengono quantità elevate di bario, dunque può darsi che le morti siano dovute all'avvelenamento da tale elemento.[5]
Nelle ore prima della morte, circa due terzi delle vittime presentavano sintomi come nausea, vertigini, aritmie, convulsioni e affaticamento.[6]
Nel dicembre 2012 uno studio del dottor Xu Jianping, che si è occupato di analizzare campioni di Trogia venenata dello Yunnan per tre anni, dimostra che i livelli di bario nel fungo selvatico non sono superiori a quelli presenti nei cibi comuni come pollame e pesce. Tuttavia, sembra che il fungo svolga comunque un ruolo nei decessi. Dalla pubblicazione dell'articolo, diffuso nel 2010 da Science, non sono stati segnalati altri casi di morti sospette.