In contesto di frase, si dicono 'sintagmi' dei costituenti strutturali (di proporzioni variabili), composti da elementi appartenenti a diverse categorie lessicali (o parti del discorso)[2]. Vanno individuati intuitivamente, secondo l'appartenenza di ciascuna parola a determinati "nodi" di riferimento.
Per Ferdinand de Saussure, che coniò il termine[3], esso indica «la combinazione di due o più elementi linguistici linearmente ordinati nella catena fonica»[4].
La linguistica strutturale americana si è servita del termine phrase (sottordinata rispetto a clause); la grammatica generativa, invece, ha individuato nel sintagma delle teste e dei modificatori[5].
^Si dice "indicatore sintagmatico" la rappresentazione (ad albero o per mezzo di parentesi) dei sintagmi di una frase (cfr. il lemma corrispondente sul dizionario De Mauro).
^Precisamente, si tratta del grecismo francesizzato sýntagma (cfr. Dizionario di linguistica, cit., p. 702).
^Dizionario di linguistica, cit., p. 702. Secondo Saussure, dominio del sintagma non sono solo le parole ma anche le frasi. Per il linguista svizzero, inoltre, i sintagmi hanno a che fare tanto con la langue (la lingua intesa come convenzione sociale o come sistema astratto), quanto con la parole (la lingua intesa come atto unico e irripetibile di un singolo parlante e quindi come realizzazione concreta).