St. Louis Cardinals Baseball | |
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Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Rosso, blu marino scuro, giallo, bianco |
Dati societari | |
Città | Saint Louis (MO) |
Nazione | Stati Uniti |
Lega | National League |
Division | Central |
Fondazione | 1882 |
Denominazione | St. Louis Brown Stockings (1882) St. Louis Browns (1883-1898) St. Louis Perfectos (1899) St. Louis Cardinals (1900–presente) |
Proprietario | William DeWitt Jr. |
General manager | Michael Girsch
President of Baseball Operations: John Mozeliak |
Allenatore | Mike Shildt (2018-presente) |
Sito web | https://www.mlb.com/cardinals |
Palmarès | |
World Series | 11 (1926, 1931, 1934, 1942, 1944, 1946, 1964, 1967, 1982, 2006, 2011) |
Titoli di League | 23 (1885, 1886, 1887, 1888(AA), 1926, 1928, 1930, 1931, 1934, 1942, 1943, 1944, 1946, 1964, 1967, 1968, 1982, 1985, 1987, 2004, 2006, 2011, 2013) |
Titoli di Division | 15 (1982, 1985, 1987, 1996, 2000, 2001, 2002, 2004, 2005, 2006, 2009, 2013, 2014, 2015, 2019) |
Wild card | 3 (2011, 2012, 2021) |
Impianto di gioco | |
Busch Stadium (III) (2006-presente) 45.494 posti Busch Memorial Stadium (1966-2005) |
I St. Louis Cardinals sono una delle franchigie professionistiche della Major League Baseball (MLB), con sede a Saint Louis, nel Missouri. Sono membri della Central division della National League. Disputano le loro gare interne al Busch Stadium a partire dal 2006. Nati come uno dei primi club professionistici di baseball St. Louis e acquistati dall'imprenditore Chris von der Ahe nel 1881, erano inizialmente conosciuti come Brown Stockings. L'anno successivo divennero uno dei membri fondatori della American Association (AA). Con la chiusura della AA, St. Louis si unì alla NL nel 1892; all'epoca erano chiamati Browns e Perfectos, prima di essere ufficialmente rinominati Cardinals nel 1900.
Una delle franchigie di maggior successo nella storia del baseball, i Cardinals hanno vinto 11 World Series (secondi solo ai 27 dei New York Yankees e primi nella National League), 23 pennant della National League (a pari merito con i San Francisco Giants) e 15 titoli di division. Mentre faceva parte della AA, St. Louis vinse quattro titoli, qualificandosi per quelle che furono le antenate delle World Series. Pareggiarono quelle del 1885 e vinsero quelle del 1886[1] (in entrambi i casi contro i predecessori dei Chicago Cubs, in una rivalità storica che continua ancora oggi.
I traguardi dei Cardinals che hanno avuto un impatto sulla MLB e sullo sport in generale includono la creazione pionieristica di Branch Rickey del farm system, le due triple corone dei battitori di Rogers Hornsby, le 30 vittorie di Dizzy Dean nella stagione 1934, i 17 record MLB e i 29 record della NL di Stan Musial, la media PGL di 1.12 di Bob Gibson nel 1968, il "Whiteyball" di Whitey Herzog, il record stagionale di fuoricampo di Mark McGwire nel 1998 e le improbabili rimonte della squadra che vinse il titolo nel 2011.[2] I Cardinals hanno vinto 105 o più gare in quattro diverse stagioni e 100 o più gare in nove occasioni. I loro giocatori sono stati nominati per 20 volte MVP della lega, hanno vinto quattro triple corone dei battitori e tre Cy Young Award. Membri della Baseball Hall of Fame includono Lou Brock, Dean, Gibson, Herzog, Hornsby, Joe Medwick, Musial, Rickey, Red Schoendienst, Ozzie Smith e Bruce Sutter.
Nel 2015, Forbes ha valutato il valore dei Cardinals in 1,4 miliardi di dollari, sesti tra le franchigie della MLB; le loro entrate l'anno precedente erano state di 294 milioni di dollari e il loro reddito operativo di 73,6 milioni il più alto della MLB.[3] Dal loro acquisto nel 1995, il gruppo di investimento del proprietario William DeWitt, Jr. ha visto un'enorme crescita rispetto al prezzo di 147 milioni pagati per l'acquisto. John Mozeliak è il general manager e Mike Shildt il manager.[4] Noti per il caloroso supporto dei propri tifosi, malgrado il trovarsi in un mercato di medio livello, i Cardinals hanno spesso una presenza di pubblico tra le maggiori della lega e sono consistentemente tra le prime tre squadre della MLB nei rating televisivi.[5][6]