Lo stile libero è una categoria di competizione di nuoto, definita dalla Federazione Internazionale Nuoto (FINA), in cui i concorrenti sono soggetti solo ad alcune restrizioni. Le gare di stile libero sono le più comuni di tutte le competizioni di nuoto, con distanze che partono dai 50 metri e raggiungono i 1.500 metri.[1] Le gare di fondo, disputate in acque libere, sono diverse e vengono scelte con regolamenti appositi a ogni manifestazione.[1]
Lo stile crawl è il risultato di uno sviluppo delle tecniche di nuoto durato anni, circa dal 1850 ai primi del '900. Tale stile è un perfezionamento della tecnica di nuoto applicata dagli aborigeni australiani ed importato in Europa dagli inglesi[2].
Il termine crawl deriva dall'inglese to crawl "Avanzare strisciando" che a sua volta ha derivazione germanica; compare per la prima volta in Italia nel 1921[3][4]. Il nome di questo stile nella lingua italiana è "Stile Libero" e fu coniato pochi anni dopo dall'Accademia d'Italia, tuttavia le tracce letterarie più vecchie riguardo a questo termine risalgono al 1957[3][5] nel Dizionario Enciclopedico sotto la voce "Libero".
Diversamente, nei regolamenti ufficiali "stile libero" significa che in una gara così designata il concorrente può nuotare in qualsiasi stile[6] mentre per l'italiano "stile libero" si preferisce usare l'inglesismo crawl, lo stile più veloce per il nuoto in superficie, ma che è di fatto lo standard utilizzato in tale specialità.
Il nuotatore che pratica lo stile libero è detto "stilliberista".[7]
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