Storia degli Stati Uniti d'America (1789-1849)

Dopo l'elezione di George Washington come primo Presidente degli Stati Uniti d'America nel 1789, il Congresso approvò la prima di molte leggi che organizzavano il governo, e adottò la "carta dei diritti", nella forma di dieci emendamenti alla nuova Costituzione — la Carta dei Diritti degli Stati Uniti d'America.

George Washington, noto eroe della guerra d'indipendenza americana, comandante dell'esercito continentale e presidente della convenzione costituzionale, forse la più popolare figura politica dell'epoca negli Stati Uniti, venne proclamato "Padre della Nazione" e vinse le elezioni praticamente senza opposizione. Washington si mosse per istituire il ramo esecutivo del governo federale degli Stati Uniti. Il Congresso approvò il Judiciary Act del 1789, che istituiva l'intero sistema giudiziario federale, compresa la Corte Suprema.

L'acquisto della Louisiana, nel 1803, diede ai contadini dell'ovest accesso alle acque del Mississippi, rimosse la presenza francese dal confine occidentale degli USA, fornì nuove distese di terra e portò avanti la visione dei leader americani, di creazione di una "Grande Nazione".

La Guerra del 1812 contro il Regno Unito stabilì gli USA come nazione sovrana, pienamente in grado di gestire i propri affari senza interferenze da parte dei britannici. Con la fine dell'alleanza del tempo di guerra tra i britannici e i nativi americani ad est del Mississippi, i coloni bianchi procedettero a colonizzare anche le terre indigene a ovest di tale fiume. Negli anni 1830 il governo federale deportò forzosamente le tribù sud-orientali in territori meno fertili ad ovest.

Gli americani non misero in discussione il loro diritto di colonizzare grandi distese del Nord America, al di là dei propri confini nazionali. A metà degli anni 1840 l'espansionismo statunitense veniva espresso in termini di "destino manifesto". Nel maggio 1846 il Congresso dichiarò guerra al Messico, il quale, dopo la sconfitta, con il Trattato di Guadalupe Hidalgo del 1848, cedette il Texas (con il confine del Rio Grande), la California, e il Nuovo Messico agli Stati Uniti.

Nei trent'anni successivi il desiderio dei territori occidentali di diventare stati degli USA, divenne il punto focale delle tensioni tra Nord e Sud sull'espansione della schiavitù.

La corsa all'oro della California del 1849 portò in primo piano le questioni sollevate dalla Clausola Wilmot. L'ammissione della California nell'Unione venne stabilita dal Compromesso del 1850 mentre lo status dei restanti territori acquisiti dalla guerra messico-statunitense venne determinato dalla sovranità popolare. I dibattiti sulla legge sugli schiavi fuggitivi e sul sezionalismo, dominarono il periodo.

Nel 1854, la proposizione del Kansas-Nebraska Act abrogò il Compromesso del Missouri, prevedendo che ogni nuovo Stato dell'Unione avrebbe deciso la sua posizione sulla schiavitù. La colonizzazione del Kansas da parte di fazioni pro e contro lo schiavismo e la vittoria finale del campo anti-schiavista, venne infiammata dalle convinzioni segnalate dalla nascita del Partito Repubblicano. Nel 1861, l'ammissione del Kansas nell'Unione segnalò una rottura nell'equilibrio di potere. Diede inoltre il via a una varietà di movimenti che generò molti sentimenti anti-abolizionisti e pro-schiavitù che ancora oggi esistono.

Dopo l'elezione di Abraham Lincoln, undici stati del sud secedettero dall'Unione tra la fine del 1860 e il 1861, stabilendo un governo ribelle, gli Stati Confederati d'America, il 9 febbraio 1861. La guerra civile iniziò quando il generale confederato Pierre Gustave Toutant Beauregard aprì il fuoco su Fort Sumter.

I quattro anni seguenti furono i più bui della storia americana, mentre la nazione si lacerava sulle lunghe e aspre questioni riguardanti la schiavitù e i diritti dei singoli stati. Gli Stati del nord, sempre più inurbati e industrializzati (l'Unione), alla fine sconfissero gli Stati del sud prevalentemente rurali e agricoli (la Confederazione), ma circa 6-700.000 americani di ambo le parti persero la vita e gran parte delle terre del sud venne devastata. Alla fine, comunque, la schiavitù venne abolita e l'Unione ripristinata.


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