Storia della Sicilia greca

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La storia della Sicilia greca (in greco antico: Σικελία?) si fa risalire convenzionalmente alla fondazione delle prime colonie, intorno alla metà dell'VIII secolo a.C., che presto si staccarono dalla madrepatria, e con Siracusa furono entità statale.

Dal 600 a.C. l'isola fu teatro di una serie di conflitti con i cartaginesi, denominati guerre greco-puniche. Il tentativo di una Sicilia dominata interamente da stirpi greche tramonterà definitivamente intorno al 276 a.C., con la cacciata dall'isola di Pirro, re dell'Epiro, che era riuscito a conquistare tutta l'isola tranne la cartaginese Lilibeo. Di lì a poco l'isola cadrà in mano dei Romani[1], mentre anche Siracusa, in un primo tempo alleata, cadde nel 212 a.C.

I Greci di Sicilia erano detti Sicelioti. La vicenda storica della Sicilia greca, sebbene strettamente legata a quella della Magna Grecia, va da questa tenuta distinta. [2].

  1. ^ Braccesi e Millino, La Sicilia greca, op. cit., p. 184.
  2. ^ Braccesi, Raviola, La Magna Grecia, p. 7.

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