Sudan | |
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(AR) النصر لنا (Al-naṣr lanā)
(IT) "A noi la vittoria" | |
In verde scuro il territorio controllato dal Sudan, in verde chiaro i territori rivendicati ma non controllati. | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Repubblica del Sudan |
Nome ufficiale | (AR) جمهورية السودان Jumhūriyyat al-Sūdān (EN) Republic of the Sudan |
Lingue ufficiali | arabo e inglese |
Capitale | Khartum (640 000 ab. / 2014) |
Politica | |
Forma di governo | Governo provvisorio sotto giunta militare (de iure) Dittatura militare (de facto) |
Presidente | Abdel Fattah Abdelrahman Burhan |
Primo ministro | Osman Hussein |
Indipendenza | 1º gennaio 1956 da Regno Unito ed Egitto |
Ingresso nell'ONU | 12 novembre 1956 |
Superficie | |
Totale | 1 844 797 km² (16º) |
% delle acque | 5,18% |
Popolazione | |
Totale | 41 682 000 ab. (stima ONU 2019) (31º) |
Densità | 16,3 ab./km² |
Tasso di crescita | 2.39%[1] (2020) |
Nome degli abitanti | sudanesi |
Geografia | |
Continente | Africa |
Confini | Egitto, Eritrea, Etiopia, Sudan del Sud (dal 2011), Repubblica Centrafricana, Ciad, Libia |
Fuso orario | UTC+2 |
Economia | |
Valuta | sterlina sudanese |
PIL (nominale) | 31 460[2] milioni di $ (aprile 2022) (69º) |
PIL pro capite (nominale) | 673 $ (aprile 2022) (133º) |
PIL (PPA) | 207 336 milioni di $ (aprile 2022) (76º) |
PIL pro capite (PPA) | 4 441 $ (aprile 2022) (144º) |
ISU (2021) | 0,508[3] (basso) (172º) |
Fecondità | 4,3 (2020)[4] |
Varie | |
Codici ISO 3166 | SD, SDN, 729 |
TLD | .sd, سودان. |
Prefisso tel. | +249 |
Sigla autom. | SUD |
Lato di guida | Destra (↓↑) |
Inno nazionale | Naḥnu jund Allāh jund al-Waṭan |
Festa nazionale | 1º gennaio |
Evoluzione storica | |
Stato precedente | Sudan Anglo-Egiziano |
Il Sudan (Sudàn[5]; in arabo السودان?, al-Sūdān), ufficialmente Repubblica del Sudan[6] (in arabo جمهورية السودان?; in inglese Republic of the Sudan), è uno Stato arabo-africano, che confina con l'Egitto a nord, con il mar Rosso a nord-est, con l'Eritrea e l'Etiopia a est, con il Sudan del Sud a sud, con la Repubblica Centrafricana a sud-ovest, con il Ciad a ovest e con la Libia a nord-ovest. Il Paese viene diviso longitudinalmente dal Nilo in due metà (orientale e occidentale). La popolazione del Sudan è una combinazione di abitanti autoctoni della valle del Nilo e di discendenti di immigrati dalla Penisola arabica. La stragrande maggioranza della popolazione oggi abbraccia l'Islam a nord, ma ci sono forti concentrazioni di cristiani e di animisti a sud. Il nome Sudan deriva dall'espressione araba Bilād al-Sūdān, ossia "Paese degli uomini neri".
La popolazione del Sudan ha una lunga storia fin dall'antichità, che si intreccia con la storia dell'Egitto. Il Sudan ha sofferto diciassette anni di guerra civile, durante la guerra civile sudanese (1955-1972), seguita dalla seconda guerra civile sudanese (1983-1998) tra il governo centrale del Sudan e il SPLA/M del Sudan del sud. A causa delle continue lotte politiche e militari, il Sudan ha subito un incruento colpo di Stato dal colonnello Omar al-Bashir, nel 1989, che si proclamò presidente del Sudan. La guerra civile si è conclusa con la firma di un accordo globale di pace che ha concesso l'autonomia a quella che allora era la regione meridionale del Paese. In seguito, un referendum tenutosi nel gennaio 2011 (come previsto dagli accordi di pace) ha decretato la separazione del Sudan del Sud dal Paese, avvenuta il 9 luglio 2011 con il consenso del Sudan.
Nel 2019, a fronte di massicce proteste popolari che chiedevano le dimissioni di al-Bashir, l'esercito sudanese ha destituito il presidente tramite un colpo di Stato assumendo transitoriamente il controllo del Paese e accordandosi per attuare, entro il 2022, una transizione democratica. Venne dunque fondato un Consiglio Sovrano composto da civili e militari, che avrebbe dovuto governare il Paese e svolgere le funzioni congiunte di capo di stato, e venne nominato un nuovo primo ministro civile. All’avvicinarsi della data di transizione, tuttavia, l’esercito ha ordito un nuovo colpo di stato che ha interrotto la transizione. Questa è ripresa in seguito a nuovi accordi, salvo essere nuovamente interrotta a causa di forti tensioni iniziate a partire da marzo-aprile 2023, che hanno visto il Paese subire un nuovo tentativo di colpo di Stato e l'inizio di conflitti armati fra le diverse fazioni componenti il regime militare.[7]
Membro delle Nazioni Unite, il Sudan aderisce anche all'Unione africana, alla Lega araba, all'Organizzazione per la cooperazione islamica e al Movimento dei paesi non allineati, oltre ad avere lo status di osservatore nell'Organizzazione mondiale del commercio. La sua capitale è Khartum, il centro politico, culturale e commerciale della nazione. Ufficialmente una repubblica presidenziale federale democratica rappresentativa, la situazione politica del Sudan è ampiamente considerata dalla comunità internazionale come instabile e autoritarie, a causa dei numerosi colpi di stato e delle frequenti guerriglie interne.