Sulaymaniyya città | |
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(KU) Silêmanî | |
Localizzazione | |
Stato | Iraq |
Governatorato | Sulaymaniyya |
Distretto | Sulaymaniyya |
Territorio | |
Coordinate | 35°33′N 45°26′E |
Altitudine | 882 m s.l.m. |
Abitanti | 878 146[1] (2018 calcolati) |
Altre informazioni | |
Lingue | curdo |
Fuso orario | UTC+3 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Sulaymaniyya (in arabo السليمانية?, al-Sulaymaniyya; ufficialmente Silêmanî in curdo) è una città del Kurdistan iracheno, capoluogo dell'omonimo governatorato, non lontana dal confine con l'Iran. La città è circondata dalla catena montuosa di Azmer, Goyija e Qaiwan a nordest, dal Monte Baranan a sud e le colline Tasluja ad ovest. La città ha un clima semi arido, con estati molto calde e secche e inverni freddi e umidi.
Fu fondata nel 1784 da un principe curdo, Ibrahim Pascià Baban, che ne fece la capitale del suo principato (1784-1850). Sin dalla sua fondazione, Sulaymaniyya è stato un centro di aggregazioni di grandi personalità, tra poeti, scrittori, storici, politici, intellettuali e cantanti, fra cui spiccano il poeta e studioso Nalî, il poeta Mahwi, lo scrittore e giornalista Piramerd e la poetessa Mastura Ardalan.
Conta 878 146 abitanti[1]. È situata a 35° 33′ 0″ N, 45° 25′ 0″ E.
Nel 1990 fu occupata da Noşîrwan Mistefa e da allora è controllata dalla Unione Patriottica del Kurdistan.