Superman: Red Son | |
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miniserie a fumetti | |
Titolo orig. | Superman: Red Son |
Lingua orig. | inglese |
Paese | Stati Uniti |
Testi | Mark Millar |
Disegni | Dave Johnson, Kilian Plunkett, Andrew Robinson |
Editore | DC Comics - Elseworlds |
1ª edizione | giugno – ottobre 2003 |
Periodicità | bimestrale |
Albi | 3 (completa) |
Superman: Red Son è una miniserie a fumetti scritta da Mark Millar e disegnata da Dave Johnson e Kilian Plunkett, pubblicata dalla DC Comics nel 2003 sotto l'etichetta Elseworlds, in tre albi formato "prestige".
Lo sceneggiatore Millar ha ideato la trama partendo dalla premessa «e se l'astronave che trasportava Superman fosse precipitata in Unione Sovietica?». Ha ricevuto ottime recensioni ed è stato nominato per l'Eisner Award del 2004 come migliore serie limitata.[1] In Superman: Red Son il razzo che trasportava il piccolo Kal-El precipita in Ucraina anziché in Kansas, a causa di una piccola variazione della linea temporale originale (una manciata di ore); la rotazione della Terra ha infatti posto l'Ucraina nel percorso dell'astronave, invece del Kansas.
Invece di lottare per «La verità, la giustizia, e l'American Way», Superman è descritto nelle trasmissioni radio sovietiche come «Il campione degli operai, che non smette mai di combattere la battaglia per Stalin, il socialismo e l'espansione internazionale del Patto di Varsavia». La sua "identità segreta" (vale a dire il nome che gli diedero i suoi genitori adottivi, l'equivalente del Clark Kent della realtà originale) è un segreto di Stato.
In questo racconto si mescolano versioni alternative dei supereroi DC con figure politiche reali come Joseph Stalin e John F. Kennedy. I poteri di Superman in Red Son sono illimitati come quelli che aveva durante la Golden Age, ovvero volo alla velocità della luce, una superforza senza limiti e una superintelligenza che gli permette, ad esempio, di imparare una lingua straniera in pochi minuti.