Surigna Vongsa | |
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Lo stupa di Phra That Si Song Rak fatto costruire da Surigna Vongsa e Narai di Ayutthaya per cementare l'alleanza tra i due Stati | |
Re di Lan Xang | |
In carica | 1638-1690 |
Predecessore | Viksai |
Successore | Tian Thala |
Nascita | Vientiane, 1608 o 1618 |
Morte | Vientiane, 1690 |
Casa reale | Luang Prabang |
Dinastia | Khun Lo |
Padre | Ton Kham |
Consorte | Una Principessa di Luang Prabang Kène Chan (principessa di Xieng Khuang) Una figlia del re dell'Annam |
Figli | Ratsavuth Sumangala Kumari |
Religione | Buddhismo Theravada |
Re Surigna Vongsa, , detto anche Surigna Vongsa Thammikarat (in laotiano: ສຸຣິຍະວົງສາທັມມິກຣາດ, IPA: [suriɲ'a voŋs'aː tʰammikar'aːt]), il cui nome regale fu Samdach Brhat Chao Suriyalinga Varman Dharmika Raja Parama Pavitra Prasidhadhiraja Sri Sadhana Kanayudha (Vientiane, 1608 o 1618 – Vientiane, 1690), è stato il ventinovesimo sovrano del Regno di Lan Xang, la cui capitale era Vientiane, nell'odierno Laos centrale.
Fu proclamato re dopo la morte del predecessore, lo zio Viksai,[1] in un periodo in cui le lotte interne tra le fazioni della nobiltà stavano turbando la stabilità del regno.[2]
Grazie alla sua opera, Lan Xang conobbe quello che è definito il periodo più splendente della sua storia. Fu uno dei sovrani più longevi del paese, regnando per 52 anni fino alla sua morte. Aprì le porte di Lan Xang a delegazioni europee ed i capi-missione descrissero con ammirazione l'allora secluso paese nei loro resoconti, che vengono considerati le fonti più attendibili sul regno di Surigna Vongsa.
Le cronache indocinesi che lo menzionano provengono dagli antichi annali di Lan Xang, di Lanna, di Ayutthaya e di Birmania, che differiscono tra loro. Gli annali di Lan Xang furono tradotti in altre lingue ed interpretati in diversi modi, dando luogo a controversie sull'attendibilità dei riferimenti storici. La principale tra le critiche che determinarono il cambiamento del testo originale, fu dettata dalla convinzione che molti degli avvenimenti storici fossero stati omessi o distorti nell'edizione originale a maggior gloria del regno.[3]