Per sussidi ambientali in Italia si intendono incentivi, agevolazioni, finanziamenti agevolati ed esenzioni dai tributi[1]. Inoltre è necessario distinguere in[2]
- sussidi diretti (on-budget) che permettono di mantenere i prezzi per il consumatore al di sotto dei livelli di mercato o di mantenere i prezzi al di sopra per i produttori o riduce i costi per entrambi.
- sussidi indiretti (off-budget) che attraverso esenzioni o sconti fiscali puntano a creare differenti livelli di tassazione per favorire tecnologie meno inquinanti.
I SAD o sussidi ambientali dannosi sono tutte le misure incentivanti, sotto forma di incentivi diretti e indiretti, sconti sulle tasse, finanziamenti che intervengono su beni o lavorazioni per ridurre il costo di utilizzo di fonti fossili o di sfruttamento delle risorse naturali, si pensi al finanziamento di un’autostrada o agli sconti sulle tasse per l’utilizzo di benzina e gasolio nei trasporti, nel riscaldamento e nelle industrie, tali da incoraggiare attività economiche che abbiano un impatto negativo sull’ambiente[3].
- ^ Legge 28 dicembre 2015 n.221, art. 68
- ^ Castaldi G., Camporeale C., Douvan A.R., in Superare i sussidi dannosi per l’ambiente, Ecoscienza, Rivista di Arpae, Agenzia regionale prevenzione, ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna, N° 6 dicembre 2020, Anno X, pag.9
- ^ Legambiente, in Stop sussidi alle fonti fossili e ambientalmente dannosi, dicembre 2020